Sono arrivati proprio tutti questa sera a Pescara per il comizio di chiusura della campagna elettorale di Marco Marsilio. A sostenere il governatore uscente di Fratelli d'Italia e candidato unico del centrodestra c'erano la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani e i leader di Noi con l'Italia, Maurizio Lupi e Lorenzo Cesa di Unione di Centro.
La coalizione di governo al gran completo per lo sprint finale per la riconferma della guida di centrodestra della regione Abruzzo.
Tra i leader di maggioranza è sembrato esserci ottimismo e tutti si sono detti sicuri della vittoria.
Si dice molto ottimista la presidente del Consiglio Meloni, che scalda i suoi elettori, giunti in Piazza Salotto per ascoltarla nonostante la pioggia, quando mima di indossare l'elmetto e poi dice
Chiede di sostenere Marco Marsilio nell'impresa di essere il primo governatore rieletto in Abruzzo. Si toglie poi qualche sassolino dalla scarpa quando parla della sconfitta in Sardegna.
dice facendo riferimento ritardi nel conteggio dei voti che ha visto la sconfitta del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu per 1600 voti.
Dalla piazza di Pescara, la premier ribadisce ancora una volta il suo sostengo alle forze dell'ordine:
Meloni poi racconta che una delegazione di agricoltori abruzzesi le ha annunciato che le regalerà un trattore per ricordarle di difendere le loro istanze e lei ha detto che lo metterà "volentieri nel cortile di Palazzo Chigi".
Ottimisti anche il leader della Lega Matteo Salvini che si dice convinto che in "Abruzzo si vince e la Lega farà un risultato a due cifre", e il leader di Forza Italia Antonio Tajani che esclude "secondi e terzi passi falsi", riferendosi all'Abruzzo appunto e anche alla Basilicata, la regione che andrà al voto ad aprile e dove il candidato della coalizione è il governatore uscente azzurro Vito Bardi.
Il caso dossieraggio irrompe anche nella campagna elettorale abruzzese con i tre leader di centrodestra che esprimono preoccupazione per quanto sta emergendo in queste ore sulla vicenda. Tajani chiede "verità", Salvini promette "denunce" e pretende di sapere se "i vertici della Guardia di finanza fossero informati".
La presidente del Consiglio Meloni è molto netta nel suo giudizio.
accusa Meloni che poi conclude:
La serata si è conclusa con la foto di gruppo dei leader, anticipata per timore che la pioggia aumentasse rendendo impossibile continuare il comizio.