Proseguono le indagini sulla presunta apparizione della Madonna di Trevignano. Dal 2016, la statua appartenente alla veggente Gisella Cardia, ogni terzo giorno del mese, piange sangue. Un fenomeno singolare e che nel tempo ha attratto numerosi fedeli e curiosi da tutte le parti d'Italia.
Nei confronti della sedicente medium è stato aperto un esposto, presentato da un investigatore privato al lavoro sul caso per tutelare i diritti dei fedeli potenzialmente "truffati". Secondo l’articolo 27 della Costituzione, l’imputata non è considerata colpevole" fino a conclusione delle indagini
Una teoria che non ha convinto il vescovo Marco Salvi della diocesi di Civita Castellana, né il Vaticano.
"Per la diocesi di Civita Castellana i fatti di Trevignano Romano, riguardanti le presunte apparizioni, non sono soprannaturali" racconta il vescovo Marco Salvi che prosegue: dopo un congruo periodo di attento discernimento, ascoltate le testimonianze provenienti dal territorio e avvalendoci di una Commissione di esperti formata da un mariologo, un teologo, un canonista, uno psicologo e della consulenza esterna di alcuni specialisti, considerata la figura di Maria nella Tradizione della Chiesa e nella viva fede de popolo di Dio.
Dopo fervida preghiera, la diocesi ha decretato la non soprannaturalità dei fatti in questione (Constat de non supernaturalitate).
Sulle manifestazioni soprannaturali, la Chiesa si esprime con tre differenti formule:
"constat de supernaturalitate", la prima, che riconosce la soprannaturalità di un evento. La "constat de non supernaturalitate", con la quale esclude la soprannaturalità di un evento come nel caso della Madonna di Trevignano e "non constat de supernaturalitate", con la quale si dice che al momento non si è in grado di affermare che i fenomeni siano di origine soprannaturale o meno. Viene quindi lasciata una porta aperta nell'attesa di informazioni più dettagliate o eventuali certezze.
Bisogna aggiungere che la formula "constat de non supernaturalitate" non è più menzionata nel più recente documento della Chiesa sull'argomento, cioè "Normae S. Congregationis pro doctrina fidei de modo procedendi in diudicandis praesumptis apparitionibus ac revelationisbus", approvato da papa Paolo VI il 24 febbraio 1978.