Continua l'inchiesta per fare luce sulla morte del noto giornalista, sceneggiatore, saggista e attore italiano Andrea Purgatori: ora è salito a 4 il numero dei medici indagati iscritti nel registro della Procura di Roma. A proposito del decesso, avvenuto il 19 luglio scorso, ci sono ancora dubbi e punti da chiarire. La famiglia continua a chiedere di fare luce sulla scomparsa dell'uomo. Una scomparsa che ha fortemente scosso il mondo del giornalismo e non solo.
La Procura di Roma sta continuando ad indagare al fine di stabilire se la morte di Andrea Purgatori sia stata in qualche modo accelerata dalla diagnosi e dalle conseguente cure somministrate al paziente. A seguito di una presunta individuazione errata di metastasi al cervello, il giornalista era stato sottoposto ad una serie di terapie che potrebbero aver influito – e non poco – sulla sua morte.
A proposito del decesso dello scrittore e attore italiano, al momento, nel registro degli indagati risultano esserci quattro medici. Due in più rispetto all'ultima volta. Oltre al professore Gianfranco Gualdi e al suo assistente Claudio Di Biasi, tra gli indagati adesso spuntano anche la dottoressa Maria Chiara Colaiacomo, facente parte sempre dell'equipe di Gualdi, e il cardiologo Guido Laudani.
Per il prossimo 21 marzo è stato fissato l'incidente probatorio. Esso consiste in un'udienza che si svolge all'interno di una Camera di consiglio senza la presenza del pubblico. Ha la funzione di anticipare l'acquisizione e la formazione di una prova durante le indagini preliminari.
L'obiettivo di tale incidente probatorio sarà quello di assumere una prova in una frase pregressa rispetto a quanto accade normalmente, non essendo possibile aspettare fino al momento del dibattimento. L'udienza potrebbe cambiare le carte in tavola e portare ad una svolta riguardo alle indagini a proposito di questo caso.
Ad oggi, come abbiamo spiegato all'inizio, i punti di domanda e i dubbi a proposito della morte del noto giornalista italiano non sono pochi. Anzi, il contrario. Gli inquirenti e gli esperti stanno indagando da mesi, cercando di fare luce su quanto avvenuto.
Andrea Purgatori è morto il 19 luglio 2023 a causa di una infezione cardiaca. Secondo una delle ipotesi al vaglio dei professionisti del settore, la diagnosi di quest'ultima potrebbe essere arrivata in ritardo. Ma non è finita qui.
Il giornalista, nell’ultimo periodo di vita, stava seguendo delle sedute di radioterapia per curare alcune presunte metastasi cerebrali diagnosticate dal dottor Gualdi e da parte del suo team. Le metastasi sarebbero derivate da un tumore al polmone.
Secondo quanto sostenuto dai familiari del giornalista, proprio tali specifiche sedute avrebbero potuto provocare il decadimento fisico dell'uomo. A sua volta, questo avrebbe favorito l'infezione cardiaca che l'ha colpito e che, tra l’altro, sarebbe stata diagnosticata tardivamente.
La Procura di Roma sta percorrendo diverse piste e sta cercando di capire il ruolo svolto dai quattro medici che hanno al momento risultano essere indagati nel caso sul decesso di Andrea Purgatori.
Per adesso si parla solamente di ipotesi al vaglio degli inquirenti. Non ci sono informazioni certe. I dottori indagati non sono ancora stati definiti colpevoli né innocenti. A stabilirlo sarà un processo che avverrà in tribunale in futuro.
Purgatori, 70 anni, era deceduto al Policlinico Umberto I di Roma. Era nato il 1° febbraio 1953. Milioni di italiani lo conoscevano per il suo lavoro su eventi di particolare rilievo come il caso Moro, la strage di Ustica e la scomparsa di Emanuela Orlandi. Per diverso tempo inoltre era stato alla conduzione del programma di informazione Atlantide.
La sua dipartita aveva sconvolto l'Italia intera. I funerali si erano tenuti il 28 luglio presso la Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo a Roma. In migliaia e migliaia si erano recati a porgere l'ultimo saluto al giornalista. Tantissimi erano stati messaggi di cordoglio per la famiglia Purgatori e, in particolare, per i tre figli Edoardo, Ludovico e Victoria, avuti con l’ex moglie Nicole Schmitz.