Il film Genio Ribelle è una pellicola profonda e appassionante, dove viene evidenziato il contrasto tra le profondità psicologiche dell’essere umano, e un sistema scolastico aggressivo, ma soprattutto affronta un problema comune tra i ragazzi di oggi: la rabbia. Ragazzi sempre più arrabbiati con se stessi e con gli altri che riversano la rabbia sugli altri, dando la colpa del malessere che provano, non capendo che l’unica soluzione per allontanarla è parlarne. Affrontare attraverso il dialogo paure e dolori, con persone specializzate ma anche con persone vicine e fidate, come parenti o amici, sentendosi liberi di aprirsi senza la paura di essere giudicati.
Will Hunting è il protagonista, un ragazzo orfano, interpretato da Matt Demon. Will è un ragazzo di venti anni che proviene dai quartieri poveri di Boston, vive con i suoi amici, considerati, e soprannominati, teppisti, cioè persone quasi sempre in cerca di guai. Will si guadagna da vivere lavorando come inserviente al MIT, il dipartimento di informatica più famoso della città, ma un giorno mentre sta lavorando trova un teorema di matematica, complesso, scritto alla lavagna, e riesce a trovare la soluzione con molta facilità. Il professor Lambeau, stupito dalla risoluzione perfetta del problema inizia a cercare l’artefice, poiché nessuno dei suoi studenti era riuscito a risolverlo prima e scopre che era stato l’inserviente della scuola ad avere risolto il problema, inizia così ad interessarsi al giovane ragazzo, e lo affida ad alcuni psicologi.
Will però rifiuta tutte queste visite, allora Lambeau decide di affidarlo al professor Sean McGuire, con cui riuscirà ad instaurare un rapporto molto forte. Tant'è che, nonostante il passato burrascoso, dentro e fuori la prigione, trovandosi sempre in mezzo ai guai, il protagonista dimostra di essere un ragazzo intelligente, e con grandi capacità. Il professor Lambeau e il professor Sean, consapevoli delle capacità del ragazzo, soprattutto in matematica, cercano di sfruttarle al meglio, per indirizzare Will verso la strada giusta. Con il professor Sean, Will si sente al sicuro e si apre completamente: gli mostra difetti e debolezze, si allenano nella matematica, si sostengono. Sean gli insegna ad essere un ragazzo normale, ad usare le sue potenzialità al meglio, per realizzare i suoi desideri.
Nasce così una vera e propria amicizia, che affonda le radici nella comprensione, nella fiducia, nel rispetto e nelle somiglianze, quasi irrilevanti ma profonde. Sean gli fa capire che l’unico artefice del proprio futuro è lui stesso, poiché è una persona libera, sempre dovrà essere. Poco a poco, la corazza che riveste Will si sgretola, e lascia spazio al suo lato sensibile e indifeso, aprendosi con il professor Sean trova in lui una persona fidata che può davvero ascoltarlo. A Will interessa poco di essere bravo in matematica, ha solo bisogno di qualcuno che lo ascolti, che dia una mano a tirate fuori la rabbia che ha dentro fin dall'infanzia.