In tutta Italia, in ogni città, una manifestazione per rivendicare i diritti delle donne "contro la violenza patriarcale in tutte le sue forme". L'associazione "Non una di meno" scende in piazza e oggi, venerdì 8 marzo 2024, Giornata internazionale della donna, organizza cortei nelle principali città italiane per far sentire la propria voce contro le destre, così scrive l'associazione, colpevoli di "aver reso ancora più dure le politiche familiste, razziste e nazionaliste che alimentano sfruttamento e violenza.
Scioperare l’8 marzo significa trasformare la potenza del 25 Novembre in blocco della produzione e della riproduzione, attraversando i luoghi dove la violenza patriarcale si esercita ogni giorno: nelle case e sui posti di lavoro, nelle scuole e nelle università, nei supermercati e nei luoghi di consumo, nelle strade e nelle piazze, in ogni ambito della società. Perché se ci fermiamo noi si ferma il mondo!
si legge in un post di "Non una di meno" sui social.
Lo vediamo nell’erosione del welfare e nello smantellamento e privatizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, nella chiusura dei consultori pubblici e nello sgombero di quelli autogestiti, nella cancellazione del reddito di cittadinanza la cui platea era a maggioranza femminile, nella costante precarizzazione abitativa, nella difficoltà di accesso ai servizi e nel sovraccarico del lavoro di cura gratuito e malpagato che pesa soprattutto su donne, lesbiche, froce, persone bisessuali, trans, queer, intersex, asessuali, su persone povere, anziane, migranti e seconde generazioni, con disabilità, minori, sexworkers e detenute.
Tag24.it, attraverso i video e le interviste degli inviati Thomas Cardinali, Lorenzo Brancati e Francesco Fatone segue i cortei di Roma e Napoli.
Manifestazione 8 marzo 2024, cortei a Roma, Napoli e in tutta Italia contro il patriarcato in tutte le sue forme
Non solo emancipazione femminile, uguali diritti uomini e donne. I temi della manifestazione sono molteplici: per il cessate il fuoco in Palestina (la bandiera palestinese è ben visibile sulla coperta che pubblicizza la protesta)e su Gaza per fermare il genocidio, la fine dell’apartheid e dell’occupazione coloniale in Palestina. E contro Israele:
Rifiutiamo il pinkwashing sostenuto da Israele, che promuove la partecipazione di donne e persone queer all’esercito come orizzonte ultimo dell’emancipazione, perché sappiamo che l’unico modo per promuovere una lotta transfemminista di liberazione collettiva è opporsi al progetto coloniale e genocida dell’oppressore sionista.
La protesta è anche contro la l'Autonomia differenziata perché punta "a dividerci, a differenziare tra Nord e Sud". Alla manifestazione hanno aderito anche dai seguenti sindacati di base:
- USB
- CUB
- USI
- Slai Cobas
- ADL cobas
Per conoscere eventi, iniziative e dichiarazioni in tempo reale durante la giornata di oggi leggi questo articolo dedicato alla Festa della donna 2024.