Nel giorno della Festa della Donna, Stefano Bandecchi, segretario di Alternativa Popolare, è intervenuto ai microfoni della trasmissione "AAA stabilità cercasi", condotta da Livia Ventimiglia e Simone Lijoi su Radio Cusano Campus, per parlare del ruolo delle donne nella società e nel mondo del lavoro.
Bandecchi ha commentato la notizia scioccante di una lavoratrice 21enne di Nuoro, costretta dalla sua datrice di lavoro a fare un test di gravidanza e licenziata dopo aver scoperto di essere incinta. "E' uno schifo totale -ha affermato Bandecchi-. Io nella mia squadra (la Ternana Women) ho avuto delle calciatrici che sono rimaste incinta e hanno continuato a lavorare. Una volta ho proposto anche di prendere una calciatrice di un'altra squadra che era stata licenziata perché era rimasta incinta.
Trovo che la notizia di Nuoro sia abominevole per tutta la società italiana. Il calo demografico è la rovina principale dell'Italia, insieme alla nostra incapacità di avere un'autonomia energetica. La nostra popolazione ogni anno invecchia di più e diminuisce. Se continuiamo così, nel 2070 gli italiani saranno 39 milioni, compresi quelli oggi sono extracomunitari. Ma anche gli extracomunitari attuali, quando arrivano in Italia diminuiscono del 70% la loro capacità di fare figli. Questa Nazione non entusiasma talmente più nessuno che nessuno vuole fare più figli. Io spero di avere nelle mie aziende tante donne in stato interessante e le sostituiremo per quei 12-13 mesi.
Io sono stato il primo politico a dire che le donne dovrebbero avere lo stesso stipendio, senza alcuna diminuzione, per tutto il periodo della maternità. Una volta nato il bambino, le donne dovrebbero poter stare altri 12 mesi a casa a stipendio pieno. Alternativa Popolare ha fatto anche la proposta di dare 500 euro per ogni nascituro fino all'età di 18 anni ogni mese, quindi 6000 euro l'anno. Questi oggi sono gli investimenti veri che la Nazione dovrebbe fare, insieme a quelli per avere un'autonomia energetica".
"Ci sono moltissime donne imprenditrici e anche di grandissimo successo -ha affermato Bandecchi-. Nel mondo dell'impresa credo che essere uomo o essere donna, almeno in Italia, faccia poca differenza. Le difficoltà per entrambi sono enormi. Oggi un giovane imprenditore che vuole attivare un'impresa in Italia trova moltissimi ostacoli, nel sistema bancario, in quello amministrativo o tributario. Io sono un uomo e quando ho chiesto i soldi in banca ho sempre avuto grandi difficoltà, sono più i no che ho ricevuto rispetto ai sì.
Ho conosciuto donne imprenditrici di grandissimo successo, Marcegaglia docet. Poi dipende come uno si muove. In tutta la mia vita imprenditoriale, soprattutto all'inizio, ho sempre avuto bisogno della firma di mia moglie. Quindi certe cose non vengono chieste solo a una donna, vengono chieste anche agli uomini. Nelle aziende che gestisco io, le donne percepiscono stipendi uguali a quelli degli uomini. E la maggior parte dei dirigenti delle mie aziende sono tutte donne. Questa disparità personalmente non la vivo".