La conservazione preventiva degli ovociti, nota anche come "social freezing", rappresenta un approccio alla fertilità futura. Questo procedimento impiega le tecniche consolidate e sicure di crioconservazione degli ovociti femminili per consentire la futura adozione di procedure di procreazione assistita nel caso in cui la concezione spontanea risulti problematica. Questa pratica è richiesta da donne che desiderano salvaguardare la propria fertilità per raggiungere la gravidanza in un momento successivo, affrontando possibili difficoltà dovute a una diminuzione naturale della fertilità. Inoltre, la conservazione della fertilità è consigliata per donne sottoposte a trattamenti come chemioterapia o radioterapia pelvica, interventi demolitivi sugli organi riproduttivi o per coloro che presentano una predisposizione familiare alla menopausa precoce.
Il social freezing coinvolge diverse fasi, tra cui un colloquio in un centro specializzato sull'infertilità di coppia e sulla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), la valutazione della riserva ovarica attraverso analisi ormonali (AMH, FSH, 17 beta estradiolo durante il ciclo mestruale) e un'ecografia transvaginale che include la conta dei follicoli antrali e la misurazione della volumetria ovarica. Ulteriori step comprendono esami diagnostici e infettivologici conformi alle normative, l'induzione della multiovulazione, il monitoraggio ecografico e ormonale dell'ovulazione, il prelievo degli ovociti, il congelamento mediante azoto liquido (-196°C) e infine la conservazione degli ovociti.
La capacità di ottenere una gravidanza futura attraverso ovociti crioconservati dipende dalla quantità e qualità degli ovociti recuperati, aspetti influenzati principalmente dall'età e dalla riserva ovarica della paziente al momento della raccolta. Malattie come il diabete o l'ipertensione arteriosa non escludono la possibilità di ricorrere alle tecniche di procreazione assistita, ma richiedono una sorveglianza attenta.
La procedura del social freezing, svolta principalmente in regime ambulatoriale, culmina con il prelievo degli ovociti in un contesto di Day Surgery e comprende diverse fasi:
In Italia, la crioconservazione degli ovociti nella biobanca costa circa 200 euro all'anno, finché si desidera criocnservarli.