"La zona d'interesse" del regista britannico Jonathan Glazer si è aggiudicato il premio come miglior film internazionale agli Oscar 2024. Andiamo a scoprire di cosa parla.
La zona d'interesse inizia e termina con uno schermo nero, poiché questa opera va non solo vista ma anche ascoltata. Le immagini dipingono la quieta quotidianità di una famiglia tedesca: un marito, una moglie e cinque figli immersi in un Eden bucolico, con tuffi in piscina, domeniche di pesca lungo il fiume, te degustato alle cinque del pomeriggio e giornate in ufficio tra carte e burocrazia. Tuttavia, il capofamiglia, di nome Rudolph Hoss, è un militare, criminale di guerra tedesco, membro delle SS e primo comandante del campo di concentramento di Auschwitz.
La graziosa casa in cui vivono si trova a pochi passi da un orrore indicibile: oltre il muro, prigionieri ebrei vengono sterminati ogni giorno con il gas Zyklon B. I loro corpi bruciati diventano, secondo le parole dello scrittore Elie Wiesel, "ghirlande di fumo sotto un muto cielo blu". Tuttavia, l'unica preoccupazione della famiglia Hoss è continuare a vivere all'interno della splendida cornice di quella zona d'interesse.
"Questi fiori sono davvero belli, le azalee. Coltiviamo anche verdure come rosmarino, barbabietole e finocchio. Ecco il girasole, e qui abbiamo il cavolo rapa, molto amato dai bambini". Questa è la descrizione del giardino fatta dalla signora Hoss, mentre sullo sfondo si staglia il filo spinato e il muro di Auschwitz. Questo quadro rende unica e terrificante la Zona di interesse.
"I bei momenti trascorsi a casa Hoss saranno sempre uno dei ricordi più belli delle nostre vacanze. A est si trova il nostro domani... Grazie della vostra ospitalità nazionalsocialista", afferma una bambina tedesca, mentre a pochi passi di distanza, probabilmente una sua coetanea ebrea sta affrontando un destino orribile. In questa spaventosa dicotomia si cela tutta la potenza di un film che, attraverso la sottrazione, amplifica la tragedia.
Il gerarca, con il suo completo bianco, osserva con la sigaretta in bocca la giovinezza ariana e maschile, pianificando nel contempo nuove strategie di sterminio. Si contano i denti d'oro strappati ai prigionieri, e si spartiscono pellicce, abiti e rossetti sequestrati alle vittime come premi di una raffle. Solo la cenere dei morti che affiora nel fiume ricorda agli aguzzini e alla loro progenie che il male abita di fronte.