11 Mar, 2024 - 13:27

Chi era Sharon Bonillo, la 19enne morta dopo essere rimasta coinvolta in un grave incidente stradale a Taranto

Chi era Sharon Bonillo, la 19enne morta dopo essere rimasta coinvolta in un grave incidente stradale a Taranto

Non ce l'ha fatta Sharon Bonillo, la 19enne tarantina che nella notte tra il 7 e l'8 marzo scorso era rimasta coinvolta in un grave incidente stradale insieme ad altre tre ragazze a Taranto: dopo tre giorni di agonia si è spenta all'ospedale Santissima Annunziata, dove era stata ricoverata in gravissime condizioni subito dopo il sinistro. Sui social a centinaia si erano dati appuntamento per una fiaccolata a lei dedicata davanti al nosocomio. La speranza era che riuscisse a salvarsi e che tornasse presto dalla sua famiglia.

Chi era Sharon Bonillo, la 19enne morta dopo un grave incidente avvenuto a Taranto

I fatti risalgono alla notte tra il 7 e l'8 marzo scorso. Sharon Bonillo, da poco 19enne, si trovava insieme a tre sue amiche quando l'auto a bordo della quale viaggiavano, una Fiat 500, si era ribaltata dopo aver impattato frontalmente contro un'Opel Corsa, andando a sbattere violentemente a un palo in cemento posto al di fuori della carreggiata all'angolo tra via Mediterraneo e via Agrofoglio, a Taranto.

Le sue condizioni erano apparse subito disperate: dopo essere stata soccorsa la giovane era stata trasferita d'urgenza all'ospedale Santissima Annunziata, dove, più tardi, era entrata in coma. "Abbiamo sperato, abbiamo pregato e abbiamo creduto", scrive ora una sua amica sui social. Non è servito a niente: dopo tre giorni di agonia la ragazza si è spenta, lasciando attonita la comunità locale, che sperava di vederla tornare a casa dalla sua famiglia.

Per darle forza nelle scorse ore si era addirittura pensato di organizzare una fiaccolata davanti al nosocomio in cui si trovava. In centinaia si erano già dati appuntamento e ora la ricordano con commozione e affetto, dicendosi increduli per l'accaduto.

Tantissimi i messaggi di cordoglio per la vittima sui social

virgolette
Avevamo sperato tutti, ma il destino è stato davvero crudele. La città si stringa attorno alla famiglia distrutta di questa principessa,

scrive un utente su Facebook. Fanno eco alle sue parole quelle di un amico di Sharon, che pubblicando lo screenshot di una loro conversazione scrive:

virgolette
Sorridi come hai sempre fatto, proteggi mamma e papà da questo brutto scherzo, e tutti i tuoi parenti che ne soffrono. Ci mancherai come l'aria vita mia.

"Adesso brilla più che puoi". O, ancora: "Buon viaggio piccola guerriera, hai lottato fino alla fine", "Ti porteremo sempre nel cuore". Sono solo alcune delle tante dediche apparse online dopo la diffusione della notizia della sua morte, che ha seguito di qualche giorno quella del 52enne originario di Turi rimasto vittima di un grave incidente avvenuto sulla statale 7 Appia alle porte di Massafra, sempre a Taranto, la mattina del 7 marzo.

L'incidente stradale avvenuto a Roma

Il grave incidente stradale che a Taranto a causato la morte di Sharon Bonelli ricorda, per le modalità con cui si è verificato, quello che nel quartiere Flaminio di Roma ha provocato il ferimento di sette persone. I fatti risalgono alla notte tra venerdì e sabato scorsi.

Sembra che i feriti si trovassero tutti a bordo della stessa auto, una Fiat 500 L, quando, per motivi ancora in corso di accertamento, il conducente (poi sottoposto ad alcol test) avrebbe perso il controllo del mezzo, finendo per sbandare e per schiantarsi contro un guardrail situato all'altezza di largo Maresciallo Diaz, non molto distante da Ponte Milvio.

All'arrivo dei soccorsi, allertati da alcuni testimoni, erano tutti vivi, ma in gravi condizioni. Dopo essere stati estratti dalle lamiere dai vigili del fuoco erano stati trasferiti d'urgenza e ricoverati in vari ospedali della Capitale. Attualmente non sarebbero più in pericolo di vita. Sono stati fortunati: la loro storia, al pari di quella di Sharon, avrebbe potuto finire in tragedia, come molte altre che annualmente si consumano sulle strade di tutto il territorio nazionale.

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Sara D'Aversa
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