11 Mar, 2024 - 18:38

Siccità in Sicilia, nuovo piano di razionamento dell'acqua: cosa prevede e le aree interessate

Siccità in Sicilia, nuovo piano di razionamento dell'acqua: cosa prevede e le aree interessate

È (di nuovo) allarme siccità in Sicilia a causa delle temperature più alte del solito e della diminuzione delle precipitazioni: le autorità competenti, in accordo con scienziati, climatologi e professionisti del settore, hanno deciso di dare il via libera ad un nuovo piano di razionamento dell'acqua al fine di mitigare le forniture, in modo tale da garantire a tutti i territori dell’isola l'approvvigionamento.

Siccità in Sicilia: il nuovo piano di razionamento dell'acqua

Il piano di razionamento dell'acqua in Sicilia ha, come obiettivo principale, quello di garantire a tutti il bene primario. Al tempo stesso, gli esperti vogliono dare una significativa spinta agli interventi volti a mitigare e a cercare di contrastare la siccità nella Regione, che purtroppo sembra essere un fenomeno in forte diffusione, specialmente in questi ultimi anni.

Al momento ci sono tre cantieri per la trivellazione di nuovi pozzi. Sono a Caltabellotta, al campo Favara di Burgio e in contrada Zacchia, a Prizzi. In quest’ultimo i lavori, le attività e le varie operazioni sono cominciati solo da pochi giorni. Per il resto, tutto sembra procedere con regolarità.

Inoltre sappiamo che sono in corso da parte di addetti e di professionisti diverse ricerche idriche nei pressi del monte Carcaci, fra Prizzi e Castronovo, in provincia della città di Palermo, capoluogo della Regione Sicilia.

Come abbiamo anticipato all’inizio, gli esperti del settore hanno definito, insieme ai membri dell'Autorità di bacino, un nuovo piano di razionamento dell’acqua. Non è la prima volta che, nel corso del 2024, viene presa una decisione di tal genere.

Già lo scorso gennaio infatti, dopo approfondite analisi, era scattato un piano di razionamento. È probabile poi che, anche nei mesi futuri, si verificherà la medesima situazione. Staremo a vedere.

Cosa prevede il piano e quali sono i Comuni interessati

Sono molteplici le aree interessate dal piano di razionamento dell’acqua in Sicilia. Nello specifico vi diciamo che, nel complesso, si parla di 93 Comuni serviti da Siciliacque. Questi sono compresi nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani.

In totale viene toccato un bacino di circa 850mila residenti tra anziani, donne, uomini, ragazzi e bambini.

Il piano anti-siccità sull’isola italiana prevede una serie di riduzioni della portata d'acqua comprese tra il 10% e il 45%. La percentuale varia a seconda degli acquedotti che alimentano i rispettivi serbatoi comunali.

Per il momento, sono previste in 15 centri le punte maggiori. Stiamo parlando di zone del Nisseno e dell'Agrigentino, le quali dipendono dal sistema Fanaco.

La crisi idrica in Sicilia

La decisione sul razionamento dell’acqua in Sicilia è arrivata di concerto che i membri esperti delle autorità regionali. Anche in questi mesi invernali l’intero territorio siciliano sta facendo i conti con una situazione di severità idrica, la quale potrebbe peggiorare se non venissero prese adeguate misure.

Secondo i professionisti, in Sicilia così come in tante altri parti d’Italia e del mondo, c’è bisogno di un razionamento. O meglio, di un minor spreco di tale importantissima risorsa naturale.

Bisogna considerare da un lato le criticità, le mancanze e le insufficienze legate all’aumento delle temperature, dall’altro le esigenze di cittadini, agricoltori, allevatori e lavoratori di varie categorie presenti sull’isola.

Come già concordato con l'Osservatorio sugli utilizzi idrici del distretto idrografico della Sicilia, la società Siciliacque ha dato il via, ormai da svariato tempo, ad una importante serie di lavori per cercare di far fronte in modo adeguato alla crisi idrica.

A Caltabellotta, Comune in provincia di Agrigento, è prevista, entro la fine di marzo, la conclusione della trivellazione in corso di un nuovo pozzo. Si tratta di un pozzo gemello a quello franato in zona Callisi.

Invece entro aprile 2023 dovrebbe essere reso operativo l'altro pozzo sulla falda Favara di Burgio, altra località in provincia di Agrigento. A metà maggio, secondo il programma, dovrebbe essere ripristinata la funzionalità dei pozzi Zacchia a Prizzi (Palermo).

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Giorgia Belfiore
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