15 Mar, 2024 - 16:40

Elezioni Basilicata 2024, giallo sul ritiro di Lacerenza. Silvestri (M5S): “Avanti con lui”. Renzi non esclude appoggio a Bardi| VIDEO

Elezioni Basilicata 2024, giallo sul ritiro di Lacerenza. Silvestri (M5S): “Avanti con lui”. Renzi non esclude appoggio a Bardi| VIDEO

Era un nome che avrebbe dovuto unire, in realtà la candidatura di Domenico Lacerenza alle elezioni regionali in Basilicata ha gettato il Pd e il campo largo nel caos. E mentre i democratici lucani lanciano un aut-aut ai vertici nazionali per un passo indietro sul nome del primario di Potenza, voci non confermate darebbero il diretto interessato verso il ritiro.

Voci che, però, il Partito Democratico, in mattinata ha smentito. Il Movimento 5 Stelle, invece, per mezzo del deputato Francesco Silvestri, intervistato dall’inviato di Tag24 Lorenzo Brancati, ha confermato l’appoggio a Domenico Lacerenza. Non ha voluto rilasciare commenti il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. Molto più loquaci i quasi alleati di Azione e Italia Viva che non hanno mai nascosto di non apprezzare il candidato scelto da Pd e M5S.

Elezioni Basilicata 2024, giallo sul ritiro di Lacerenza. Il PD smentisce le voci di un dietrofront del loro candidato

In 48 ore è successo tutto e il contrario di tutto nel campo largo della Basilicata. Prima l’annuncio del candidato unitario, il medico oculista Domenico Lacerenza, poi l'insurrezione della base democratica lucana che mette nero su bianco il 'no' alla decisione dei vertici romani e infine le voci, non confermate ma insistenti, di un dietrofront dello stesso candidato. Voci che stamane il Pd si è affrettato a smentire, anche se, intanto, dal diretto interessato al momento non è arrivata alcuna smentita ufficiale.

Fonti democratiche, infatti, fanno sapere che lo stesso primario del Dipartimento di oculistica di Potenza, considera "prive di fondamento le voci di un suo ritiro".

Silvestri (M5S): Andiamo avanti con Lacerenza. In Basilicata possiamo vincere

A blindare il candidato, scelto dai vertici romani dei partiti del campo largo, ci pensa il Movimento 5 Stelle che, con il suo veto – mal digerito dai democratici lucani – ha di fatto sbarrato la corsa dell’imprenditore Angelo Chiorazzo sostenuto dal Pd locale.

Il capogruppo pentastellato alla Camera Francesco Silvestri ha ribadito la necessità di andare avanti con il candidato indicato dalle segreterie nazionali.

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Avanti con Lacerenza. Questo è un progetto che si può concretizzare è una battaglia che si può vincere.

ha dichiarato Silvestri che poi ha aggiunto:

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Il Movimento punta molto su queste regionali perché vogliamo fare bene alla popolazione della Basilicata. Come Movimento non stiamo rispondendo a nessuna polemica siamo molto concentrati sul programma, su tutto quello che serve a questa regione.

Non è voluto intervenire sull’ipotesi del ritiro della candidatura di Lacerenza il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni che ha glissato con un

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Vediamo nelle prossime ore. In caso si dovesse ritirare vedremo.

Azione e Italia Viva si avvicinano a Bardi. Renzi: "C'è antica amicizia, ma decideranno i dirigenti locali"

Nel pomeriggio si è tenuto, presso la sede del Pd lucano un tavolo di confronto delle forze di centrosinistra a cui è seduto anche il segretario regionale di Azione Basilicata, Donato Pessolano. Intanto in mattinata il leader di Azione, Carlo Calenda aveva taggato la segretaria del Pd Elly Schlein e il Partito Democratico in un post in cui chiedeva:

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Ma vi rendete conto dello scempio che state facendo per andare dietro a Conte?

Intanto Italia Viva è tentata dal candidato di centrodestra Vito Bardi.

Il leader Matteo Renzi ha dichiarato di avere un’antica amicizia con Vito Bardi, ma di lasciare ai dirigenti locali del partito la decisioni di chi sostenere.

Meno diplomatico il senatore renziano Enrico Borghi che, capogruppo al senato che ha sottolineato come la vicenda Basilicata confermi la caduta di Elly Schlein nella trappola di Giuseppe Conte.

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"Per Italia Viva decideranno i dirigenti locali partendo dal bene comune del loro territori, e sulla base delle peculiarità e delle storie di quella realtà. Noi, a differenza di altri, non mandiamo colonnelli romani per soggiogare le classi dirigenti locali piegandole a logiche di potere centrale". 
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Maria Rita Esposito
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