A pochi giorni dalla presentazione delle liste elettorali per le Elezioni regionali in Basilicata, il centrosinistra implode su sé stesso, decretando la fine prematura del campo largo.
Il passo indietro – non proprio a sorpresa – di Domenico Lacerenza, il candidato voluto da Roma, ma mai accettato dai democratici lucani, ha dato il colpo di grazia finale al già fragile progetto del campo largo. Ognuno per la sua strada e tutto da rifare per Pd e M5S che non si esclude corrano separati presentando due diversi candidati.
In attesa di sapere cosa si deciderà in casa Pd e M5S, al momento i candidati sicuri sono tre.
Il primo è il governatore uscente, e candidato unico del centrodestra Vito Bardi, che nella giornata di ieri ha incassato anche il sostegno di Italia Viva di Matteo Renzi e che, con molta probabilità, nelle prossime ore incasserà anche quella di Azione di Carlo Calenda. A sostegno di Bardi, per un campo largo ma coeso, al momento ci sono oltre ai tre maggiori partiti di governo (FdI, FI e Lega) anche Noi Democratici, UDC, Democrazia Cristiana e Italia Viva.
C'è poi il candidato civico di Basilicata Casa Comune, Angelo Chiorazzo che, dopo il passo di lato a favore di Lacerenza per l'unità del centrosinistra, alla fine ieri sera si è deciso a rompere gli indugi e a scendere in campo da solo, senza l'appoggio di Pd e M5S. Sostenuto dall'ex Ministro Roberto Speranza e fortemente voluto dal Pd locale, era stato messo da parte per il veto imposto dal partito di Giuseppe Conte.
Al momento è sostenuto da alcune liste civiche tra cui la sua Basilicata Casa Comune, ma, nell'annunciare la sua discesa in campo ha aperto la porta a tutti coloro che intendono sostenere il suo progetto di rinnovamento della Basilicata.
Terzo candidato sicuro, infine, è l'outsider Eustachio Follia, il coordinatore regionale di Volt Europa. A ritirarsi dalla corsa, nelle ultime ore, anche Pasquale Tucciariello di Area Popolare che non presenterà la propria lista.
Telefoni staccati e nessun commento. La Basilicata si è trasformata nel Vietnam del campo largo che si ritrova, a pochi giorni dalla scadenza per la presentazione delle liste, senza un candidato e con l'immagine di unità irrimediabilmente compromessa.
Bene ha delineato la situazione il Segretario nazionale di +Europa, Riccardo Magi, che ha commentato
Quello che ne esce meglio, forse è il Movimento 5 Stelle, dopo aver imposto veti, adesso tenta di smarcarsi, con il leader Giuseppe Conte che, nelle scorse ore, ha dichiarato di stare valutando la possibilità di correre da soli. D'altronde la Sardegna e l'Abruzzo hanno dimostrato che i Cinquestelle raccolgono meno consensi quando corrono in coalizione.
A restare con il cerino in mano a quanto pare sembra essere stato il Partito Democratico che, non solo non ha più un candidato, ma che si ritroverà contro - e a contendergli i voti - quello che avrebbe potuto essere il suo uomo di punta, l'imprenditore Angelo Chiorazzo.