Sale la tensione tra Corea del Nord e Giappone, con la prima che ha lanciato tre missili nel Mar del Giappone. Un gesto interpretato da molti come un segnale di avvertimento in vista del viaggio di oggi del segretario di Stato americano Antony Blinken a Seul per il Summit per la democrazia.
Ancora una volta il governo nordcoreano manda segnali inquietanti circa la stabilità degli equilibri geopolitici in Asia. Dopo i missili da crociera lanciati a gennaio verso la Corea del Sud, Pyongyang ha replicato oggi con altri tre missili balistici partiti verso il Giappone.
I missili, secondo quanto riferito dal ministero della Difesa giapponese, citato dall'agenzia Kyodo, sono caduti nel Mar del Giappone, al di fuori della Zona economica esclusiva nipponica, senza causare danni. Tuttavia, l'allarme provocato ha generato la dura condanna da parte del premier giapponese, Fumio Kishida, che ha definito "assolutamente inaccettabile" il lancio.
A rendere ancora più preoccupante l'operazione della Nord Corea, è la sua coincidenza con la visita in Corea del Sud, nella capitale Seul, del segretario di Stato americano Antony Blinken per prender parte alla prima giornata del 'Summit per la democrazia'.
Anche gli Stati Uniti, di conseguenza, si sono uniti al governo nipponico nella condanna ai missili lanciati da Pyongyang.
Gli Usa denunciano come il lancio violi "molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu" e rappresenti una minaccia per i Paesi vicini, contribuendo a mantenere alto il livello di tensione nella regione. Probabilmente proprio l'obiettivo che la Corea del Nord intendeva perseguire.