"Liliana non me ne ha mai parlato, sono convintissimo che se fossi stato il padre me lo avrebbe detto". Così Claudio Sterpin ha commentato ai microfoni della trasmissione Mattino Cinque la notizia della presunta gravidanza che l'amica-amante Liliana Resinovich avrebbe avuto nei primi anni Novanta, emersa da un'intercettazione ambientale in cui il marito Sebastiano Visintin nel marzo del 2022 raccontava a un conoscente di averla accompagnata ad abortire in ospedale e che il figlio non fosse suo.
Sterpin ha sempre raccontato di aver avuto con Liliana Resinovich un "rapporto d'amicizia particolare". "All'epoca ero libero, mi sono risposato nel 1995", ha riferito a Mattino Cinque commentando la notizia della presunta gravidanza della 63enne scomparsa e poi trovata morta a Trieste, che, stando all'intercettazione del marito, risalirebbe al 1990 o al 1991.
L'uomo si è poi detto convinto che se fosse stato il padre del bambino che portava in grembo, la donna, anche negli anni successivi, gliene avrebbe parlato. E, riferendosi a Sebastiano, che lo ha sempre incolpato di essersi inventato la loro relazione extraconiugale, sostenendo che tra lui e Liliana non ci fossero problemi, ospite a Le Storie Italiane ha aggiunto: "È la riprova del fatto che in questi anni ha detto tutto e il contrario di tutto".
"Fino ad un paio di settimane fa continuava a dire che io mi sono sognato il mio idillio con Liliana - ha spiegato -, adesso all'improvviso divento il papà del suo potenziale figlio?". Anche la cugina della 63enne, Silvia, ha espresso dei dubbi sulla versione dell'uomo, ipotizzando sempre ai microfoni di Mattino Cinque che in realtà Liliana fosse rimasta incinta di lui e che fosse stata convinta ad abortire perché lo stesso, avendo già avuto due figli, non ne voleva di nuovi.
"Sapevamo dell'aborto, ma non sapevamo dell'intercettazione in cui Sebastiano dice che forse il figlio era di Claudio", ha dichiarato la donna, aggiungendo che Visintin avrebbe dovuto parlare della circostanza agli inquirenti, invece di negare ogni possibile storia tra i due e di bloccare il cellulare di Sterpin (che la sera della scomparsa aveva chiamato Liliana).
Sia Sebastiano che Claudio si sono sempre additati l'un l'altro la responsabilità dell'accaduto: il primo sostiene che il secondo stia dicendo il falso; Sterpin, a sua volta, dice di pensare che Visintin sia "il regista" di tutto.
Se almeno uno dei due stia raccontando la verità saranno le indagini a chiarirlo. Indagini che, dopo l'approvazione dell'opposizione dei familiari della 63enne alla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura si concentrano sull'ipotesi dell'omicidio.
Sono tanti gli interrogativi che ancora ruotano attorno alla vicenda, denominata da molti il "giallo di Trieste". Non si conosce ancora la data del decesso, né si conoscono, ovviamente, le cause. In un primo momento si era pensato che Liliana si fosse suicidata. I familiari però non ci hanno mai creduto.
E anche la perizia psicologica lo ha escluso, ritenendo che la donna fosse in un momento particolarmente sereno della sua vita e non avrebbe avuto alcun motivo di farsi del male. Una delle ipotesi è che sia stata sequestrata e che sia stata uccisa solo pochi giorni prima del ritrovamento del suo corpo nel boschetto dell'ex ospedale psichiatrico San Giovanni di Trieste.
L'altra è che sia morta subito dopo la scomparsa, venendo conservata in un luogo freddo. In mancanza di riscontri si tratta, appunto, di ipotesi. Potrà fare chiarezza l'esito dell'autopsia effettuata dopo la riesumazione della salma lo scorso 14 febbraio.