Si celebra oggi, mercoledì 27 marzo 2024, la Giornata Mondiale del Teatro. Istituita per la prima volta nel 1962 dai membri dell’International Theatre Institute e dagli esperti dell’Unesco, la ricorrenza è riconosciuta a livello internazionale. Si festeggia in Italia e in tanti altri Paesi del mondo.
La Giornata Mondiale del Teatro ricorre oggi, 27 marzo 2024, e ha una lunga storia alle spalle. La data coincide con la tradizionale cerimonia di inaugurazione del Teatro delle Nazioni che si svolgeva a Parigi. Come abbiamo detto, è stata istituita nel ’62.
Da quel momento in poi, ogni anno, viene celebrata tale ricorrenza. Per l’occasione viene chiesto ad un personaggio di spicco nel mondo dello spettacolo, del teatro o della cultura in generale di scrivere un messaggio.
Quest'ultimo viene letto nelle università, nelle scuole, nelle biblioteche, nei teatri, nei luoghi di cultura e di aggregazione di tutto il mondo, Italia compresa.
Quest'anno la Giornata è giunta alla sua 62esima edizione. A scrivere il messaggio è stato lo scrittore e drammaturgo norvegese Jon Fosse. Il titolo è L’arte è pace.
Come si può ben capire, l'artista ha voluto richiamare in maniera forte ed esplicita il valore del teatro rispetto ad un argomento così importante come la pace nel mondo.
La Giornata Mondiale del Teatro è stata istituita, in realtà, nel 1961 a Vienna. La decisione è arrivata da parte degli esperti nel corso del IX Congresso mondiale dell'Istituto Internazionale del Teatro (noto anche con l’acronimo ITI, che sta per l’espressione inglese International Theatre Institute), su proposta di Arvi Kivimaa, artista e drammaturgo di nazionalità finlandese.
L’ITI è una organizzazione internazionale non governativa con sede a Parigi e a Shanghai. È stata fondata nel 1947 a Praga dall’Unesco e da illustri personaggi di teatro e spettacolo.
Il primo messaggio per questa ricorrenza internazionale venne scritto da Jean Cocteau, poeta, saggista, sceneggiatore, ma anche librettista, regista e attore francese.
Tra gli italiani scelti per questo ruolo ci sono stati il celeberrimo regista Luchino Visconti nel 1973, l’attore Umberto Orsini nel 1995 e l’indimenticabile Dario Fo nel 2013.
Nel 2023 il messaggio internazionale è stato affidato all’attrice egiziana Samiha Ayoub, donna e artista che lavora non solo in televisione e al cinema, ma anche e soprattutto a teatro.
Per oggi, 27 marzo 2024, in occasione della Giornata Mondiale del Teatro, come abbiamo detto, il messaggio è stato affidato all’artista Jon Fosse, L’arte è pace.
Lo scrittore e drammaturgo norvegese, nella lettera scritta per questa ricorrenza, ha iniziato dicendo che ogni persona è unica e, al tempo stesso, simile alle altre.
Tutti abbiamo infatti un aspetto esteriore ma anche uno interiore, che varia da persona a persona. L'artista ha definito quest'ultimo come il vero spirito o la vera anima di ciascuno di noi.
Ci sono poi aspetti che ci rendono simili gli uni agli altri. Jon Fosse non ha fatto riferimento alla lingua, al colore della pelle, al colore dei capelli o ad altro. Ha affermato che ci sono degli elementi che comunque ci accomunano con le persone al di fuori di noi.
Ebbene, l'arte in tutto questo ha un ruolo fondamentale in quanto riesce, come ha scritto l'artista nel suo messaggio, a coniugare ciò che è unico con ciò che è universale.
In questo modo, si possono superare i confini, i paesi, i territori. In questo modo le persone si possono unire.
L’arte, stando a quanto si legge nel messaggio, fa tutto questa senza appiattire le differenze. Anzi, il contrario. Le esalta e le considera un valore aggiunto e non qualcosa di negativo.
Infatti, come ha affermato Jon Fosse nel messaggio di oggi, la buona arte
E ancora:
Il messaggio vuole essere un messaggio di pace. L’arte ne è un esempio. Fosse non ha potuto fare a meno di ricordare che, al momento, nel mondo, sono in corso guerre, battaglie, discriminazioni, prevaricazioni e molto altro ancora.
L'invito è a vedere con occhio positivo e non negativo le differenze sotto ogni punto di vista. Da quello religioso a quello politico.
Il messaggio si conclude così: