Uno strisciante clima di odio antisemita torna a proiettare la sua ombra sull’Europa e sul mondo. Lo conferma l’ennesimo episodio inquietante in questo senso, avvenuto a Oldenburg, nel sud della Germania, dove una bottiglia molotov è stata lanciata contro la porta di una sinagoga.
L’esplosione, le fiamme e la porta della sinagoga che rimane danneggiata ma, per fortuna, senza feriti o morti.
È il resoconto di quanto accaduto oggi nella città di Oldenburg. Paura e angoscia non tanto per la violenza del gesto in sé, quanto per ciò che essa sottintende: il ritorno inquietante di un Male assoluto che si credeva o ci si illudeva di essersi lasciati alle spalle per sempre.
Invece l'antisemitismo ritorna, confondendosi opportunisticamente con l'opposizione verso alcune decisioni del governo israeliano nella guerra a Gaza e sfociando in episodi come questo o come quello - più innocuo ma non per questo meno indicativo - degli adesivi comparsi a Roma in vista del derby.
Gli autori del gesto sono tutt’ora ignoti, con le autorità dispiegate in forze per rintracciarli.
Immediata la condanna dell’intera comunità. L’associazionismo spontaneo si è riunito sotto l’Alleanza contro l'antisemitismo e l'antisionismo di Oldenburg e ha indetto una fiaccolata davanti alla sinagoga, mentre esponenti politici hanno fortemente censurato l’accaduto.
Come il sindaco socialdemocratico della città, Jürgen Krogmann, che ha espresso la sua solidarietà alla comunità ebraica.
Anche esponenti della Chiesa hanno fatto sentire con forza la propria voce.
Il vescovo di Oldenburg, Thomas Adomeit, ha parlato chiaramente di un preoccupante riaffacciarsi dell’antisemitismo nella società tedesca.
Dalla Germania arriva, dunque, un vero e proprio segnale di allarme per un clima di odio sempre più diffuso e, purtroppo, sempre meno silenzioso.