Una strage continua e, apparentemente, inarrestabile. Così si presenta la questione delle morti sui luoghi di lavoro in Italia, con la politica accusata di non aver fatto abbastanza per contrastare un fenomeno tanto evidente e drammatico. La ministra del Lavoro Calderone, intervenuta in Commissione Bilancio della Camera per un'audizione proprio sul tema della sicurezza sul lavoro, ritiene, però, che siano stati fatti "passi in avanti", citando la patente a punti per le imprese introdotta dal governo Meloni.
Come se non bastasse il bollettino quasi di guerra quotidiano di morti e incidenti sul lavoro, la strage della centrale idroelettrica di Suviana - con cinque vittime finora accertate - ha puntato nuovamente i riflettori su questo massacro silenzioso.
Sotto accusa da parte dei sindacati il sistema degli appalti, simile ormai a una vera e propria giungla senza regole, che espone i lavoratori a rischi enormi a causa di tutele sacrificate sull'altare del risparmio e del profitto a ogni costo.
La ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, nel corso della sua audizione in Commissione Bilancio alla Camera, ritiene però che il governo Meloni stia andando nella direzione giusta per contrastare questo fenomeno.
La ministra si riferisce, in particolare, al tema dell'audizione di oggi: l'emendamento al dl Pnrr per riscrivere il testo sulla cosiddetta patente a punti per la sicurezza sul lavoro.
Inizialmente, il decreto di attuazione del Pnrr, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 26 febbraio, prevedeva una 'patente' simile a quella di guida, applicata alle aziende che operano nell'edilizia.
La dotazione complessiva era di 30 punti che venivano scalati di volta in volta in caso di incidenti (fino a un massimo di 20 punti, tolti a fronte del decesso del lavoratore). Alle aziende era consentito l'esercizio fino a un minimo di 15 punti.
L'emendamento prevede una rimodulazione dei punti totali, stabiliti in base alle dimensioni dell'azienda:
Calderone sottolinea che i lavori per l'emendamento sono ancora aperti al confronto con le parti sociali, ma sottolinea come il testo sia migliorabile, anche con "un'apertura ad altri settori che dovranno essere valutati", oltre all'edilizia.
L'augurio è che i "passi avanti" non siano solo a parole o nei testi dei decreti, ma anche nei cantieri e in tutti gli altri luoghi di lavoro dove si continua a morire.