Calenda ne ha per tutti, ma soprattutto per il Pd di Elly Schlein e il M5S di Giuseppe Conte. Il leader di Azione sferza il Partito democratico colpevole di essersi 'appiattito' troppo sulle posizioni estremiste dei pentastellati. E non risparmia una nuova, ennesima battuta all'ex compare Matteo Renzi...
Quando commenta la scena politica italiana, Carlo Calenda sembra quasi un opinionista politico più che un protagonista a tutti gli effetti della Cosa Pubblica.
Il leader di Azione analizza e attacca a destra e a sinistra, con la retorica brillante che lo contraddistingue e senza fare distinzioni, proprio come un attento osservatore di quanto accade nei sempre fumosi Palazzi del potere.
La sua attenzione si rivolge, oggi, al terremoto nell'ormai 'fu' campo largo del centrosinistra, con la spaccatura tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle in Puglia, dopo l'uscita degli esponenti pentastellati dalla giunta regionale di Michele Emiliano a seguito dell'inchiesta sul voto di scambio politico-mafioso che l'ha colpita nei giorni scorsi.
Calenda, intervistato da Radio24, attacca la linea del Pd di Elly Schlein, ormai ridotta a un'imitazione dei Cinquestelle che, pronostica, finiranno per cannibalizzarlo.
In un'intervista a Repubblica, poi, il leader di Azione va anche oltre, arrivando a prevedere la fine che attende il Pd se non si libererà del M5S:
Calenda arriva, poi, a suggerire alla segretaria Schlein come comportarsi con il Movimento, da lui definito prosaicamente "una iattura per l'umanità".
Se è vero che Calenda ha un'attenzione particolare per le faccende di casa Pd, è quasi inutile precisare come la sua predilezione vada sempre al suo ex alleato e leader di Italia viva Matteo Renzi.
Parlando delle prossime Elezioni europee, Calenda guarda alle alleanze stipulate da Italia viva e che coinvolgono una galassia di nomi che, a suo dire, non c'entrano nulla l'uno con l'altro.