Si sono svolte questa mattina presso la chiesa di San Valentino a Castellerano le celebrazioni per la commemorazione del giovane seminarista Rolando Rivi, il martire bambino riconosciuto beato dalla Chiesa che, il 10 aprile del 1945, a soli 14 anni fu rapito dai partigiani perché considerato una spia dei fascisti. Rivi fu picchiato e seviziato per tre giorni e poi fu ucciso in un bosco di Piane di Monchio, frazione di Palagano, il 13 aprile del 1945.
Alla cerimoni per la commemorazione di quel terribile omicidio, questa mattina, ha preso parte anche il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che ha sottolineato la necessità di dare il giusto riconoscimento al suo sacrificio.
Ha detto il ministro della Cultura che, poi, ha anche chiesto all’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani) di unirsi alle celebrazioni per il suo ricordo.
C’ è una sottovalutazione storica della vicenda e io sono qui anche per questo motivo e vorrei dire anche un’altra cosa, vorrei vedere i vertici dell’Anpi a venire a chiedere scusa a Rolando Rivi per quello che è accaduto. Naturalmente non c’è una responsabilità diretta dei vertici attuali ma sarebbe bello se si unissero a noi nel ricordare questa figura.
La morte del giovane per mano dei partigiani è stata ricordata anche dal Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, che ha sottolineato come la sua storia debba essere un monito ad agire per combattere l’odio religioso.
Richiama la necessità di una riflessione storico-politica e morale sulla tematica della pacificazione nazionale, il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti: