Doppia conferenza oggi, 17 aprile, sulla questione Ponte sullo Stretto di Messina. Da una parte il Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, intervenuto ad un convegno promosso da Confcooperative. Dall’altra il Partito Democratico che ha indetto una conferenza stampa per presentare un documento contenente una serie di osservazioni sulla sicurezza e sull’impatto ambientale del progetto.
Sullo sfondo lo sgambetto del Governo e del ministero alleato dell’Ambiente del ministro di Forza Italia, Gilberto Pichetto Fratin, che ha presentato alla Società Stretto di Messina un conto salatissimo: 239 richieste di integrazione al progetto.
Una "lotta tra bande all’interno del Governo" come l’ha definita, in maniera molto suggestiva, il deputato di Italia Viva, Davide Faraone.
Allo sgambetto ha fatto riferimento nel suo intervento anche il ministro Salvini parlando genericamente di richieste fatte da altri ministeri.
Sceglie di non entrare nel merito delle polemiche sulle delle richieste di integrazione al progetto del Ponte sullo Stretto, il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini che, però, nel suo intervento al tavolo di Confcooperative si è detto sicuro che la Società Stretto di Messina risponderà entro 30 giorni a tutte le osservazioni presentate da altri ministeri e che spera sempre che i lavori possano partire entro l’estate 2024.
Vado avanti dritto ha ribadito il ministro dei Trasporti difendendo il progetto del ponte più studiato, più indagato e non ancora realizzato.
Salvini che, subito dopo il convegno è andato via senza rispondere alle domande della stampa, ha sottolineato che tra i vantaggi collaterali del progetto del ponte ci sono anche quelli occupazionali.
Alle parole del vicepremier ha risposto il Partito Democratico che questa mattina ha convocato una conferenza stampa per illustrare il documento preparato dal partito con una serie di osservazioni in merito al progetto.
Nel documento, che è stato consegnato al ministero dell'Ambiente, si mette in discussione il decreto legge 35/23 che autorizza la costruzione del ponte, definendolo non conforme con le normative europee riguardanti la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e la Valutazione di Incidenza Ambientale (VInCA).
Tra le altre cose nel documento si insiste sulla necessità di valutazioni ambientali più trasparenti considerando anche le tante implicazioni socio-economiche, anziché procedere con una costruzione che potrebbe avere impatti devastanti e irreversibili sul paesaggio e sulle comunità locali si legge nel comunicato stampa del Pd.
Il documento è stato presentato dalla deputata democratica, Chiara Braga, e dal senatore Antonio Misiani.
Ha spiegato la deputata che ha sottolineato la necessità di mettere in campo
Braga ha, poi, accusato il ministro e il Governo di aver negato un dibattito politico sulla vicenda come previsto dal Codice degli Appalti.