Prevista per oggi il voto finale per l’approvazione del quarto decreto Pnrr. Lo ha deciso nella serata di ieri la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Si inizia questa alle 17,00 con le dichiarazioni di voto e si proseguirà con la votazione in serata.
L’approvazione del decreto ritorna all’ordine del giorno della Camera dopo l’ok alla fiducia posta dal Governo e votata dall’Aula nei giorni scorsi, per blindare il provvedimento e impedire la presentazione di nuovi emendamenti da parte dell’opposizione.
La decisione del Governo di blindare il provvedimento ha, naturalmente, suscitato accese polemiche da parte del centrosinistra. Polemiche che nelle ultime ore si sono acuite a seguito del blitz di Fratelli d’Italia, che ha fatto approvare nell’ultima seduta utile della Commissione Bilancio, l’emendamento del deputato Lorenzo Malagola di aprire i consultori alle associazioni pro-vita.
Una disposizione che, con l’approvazione del Decreto Pnrr, diventerà definitiva, ma che nulla ha a che vedere con la ratio alla base di un decreto che dovrebbe contenere esclusivamente disposizioni urgenti per l’attuazione del piano di rilancio del Paese dopo il dramma della pandemia.
Ma la norma sulle associazioni antiabortiste non è l’unico provvedimento inserito in questo decreto – come già è accaduto con i decreti precedenti – che nulla ha a che vedere con le finalità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Con l’approvazione del quarto decreto, infatti, il Parlamento approverà anche la norma che consente al presidente del Cnel, Renato Brunetta, di percepire uno stipendio per l’incarico ricoperto, altra questione che ha suscitato la dura risposta dell’opposizione che, però, si è vista bocciare tutti gli emendamenti. Altra norma estranea al Pnrr, ma che è stata comunque inserita, riguarda l’aumento del numero dei commissari straordinari e dei dirigenti nei dicasteri.
C’è poi lo stanziamento di 65 milioni di euro destinati al finanziamento all' Albania per la costruzione dei centri di accoglienza per i migranti previsti nel protocollo sull'immigrazione stipulato con l'Italia.