Il decreto Pnrr è stato approvato alla Camera. Adesso il provvedimento passa al Senato per l’approvazione definitiva. Crepe in maggioranza sulla vicenda relativa alla presenza di associazioni anti-abortiste nei consultori.
La Lega lascia libertà di coscienza e il capogruppo Riccardo Molinari, insieme ad altri 14 deputati, si astengono dalla votazione sull’odg del Pd bocciato dal Governo.
La Camera ha approvato con 140 voti favorevoli, 91 contrari e 3 astenuti, il quarto decreto per l’attuazione del PNRR. Un’approvazione scontata data la scelta del Governo di blindare il testo con l’apposizione della fiducia. Il testo, adesso, passerà al Senato dove dovrà essere approvato entro il 1 maggio e dove si preannuncia nuovamente la fiducia da parte dell’esecutivo.
Nel corso del dibattito svoltosi, questa mattina, a Montecitorio, a fare notizia è stato soprattutto lo strappo nella maggioranza da parte della Lega, che si è astenuta durante la votazione dell’ordine del giorno presentato dal Pd contro l’emendamento di Fratelli d’Italia sulla presenza delle associazioni anti-abortiste nei consultori.
Nell’odg il Pd chiedeva un impegno del Governo per assicurare la piena attuazione della legge 194 e la tutela del diritto delle donne ad avere accesso alla garanzia dell'interruzione volontaria di gravidanza.
Il Governo ha dato parere negativo all’odg del Pd che è stato bocciato, ma, senza i voti di una parte della Lega. Quindici tra deputati e deputate hanno infatti deciso di astenersi, andando contro l’indicazione della maggioranza.
Tra i deputati che si sono astenuti c’è anche il capogruppo leghista alla Camera, Riccardo Molinari.
Questa la versione ufficiale della Lega che però fa sorgere il dubbio che con questa decisione, il partito del segretario Matteo Salvini abbia voluto lanciare un messaggio agli alleati, dopo le prese di posizione sul decreto Calderoli sull’autonomia differenziata che, il 29 aprile, arriverà in aula per l’approvazione definitiva dopo il via libera del Senato.