19 Apr, 2024 - 15:31

Europee 2024, no del Campidoglio per raccolta firme di Santoro e Rizzo. Corridore (AP): "E' una questione di democrazia. Terni si è messa a disposizione" | VIDEO

Europee 2024, no del Campidoglio per raccolta firme di Santoro e Rizzo. Corridore (AP): "E' una questione di democrazia. Terni si è messa a disposizione" | VIDEO

I comuni sono obbligati a mettere a disposizione dei partiti strumenti e personale per agevolare la raccolta delle firme per la partecipazione alle competizioni elettorali? La legge da questo punto di vista non è chiara e il problema è stato sollevato nei giorni scorsi dal giornalista Michele Santoro, leader del partito "Pace, Terra e Dignità", che ha annunciato l’intenzione di denunciare il sindaco di  Roma, Roberto Gualtieri, per non aver provveduto ad agevolare la raccolta delle firme per la presentazione della lista del suo partito.

Pochi giorni prima, anche il coordinatore nazionale di Democrazia Sovrana e Popolare, Marco Rizzo, aveva annunciato di aver dato mandato ai suoi legali di diffidare il comune di Roma per la stessa ragione.

Il no del Campidoglio alla raccolta di firme per i partiti di Santoro e Rizzo: "Non siamo obbligati. Non abbiamo spazi e personale"

Ma cosa è accaduto? In sostanza, il Campidoglio, avrebbe rifiutato di mettere a disposizione dei due partiti gli spazi e il personale necessario per la raccolta e la vidimazione delle firme presso il Comune. Terra Pace e Dignità e Democrazia Sovrana Popolare, infatti, in queste settimane sono impegnate nella raccolta delle firme per poter partecipare alle Elezioni Europee dell'8 e 9 giugno, così come previsto dalla legge elettorale in vigore.

La legge italiana, però, prevede anche che, oltre che presso i banchetti allestiti nelle piazze italiane, i cittadini possano apporre le firme anche presso gli uffici dei comuni di residenza. Cosa che, invece, secondo quanto denunciato dai due leader di partito, a Roma non è possibile fare per il rifiuto dell’amministrazione.

Sulla vicenda, nei giorni scorsi, è intervenuto anche l’assessore capitolino  al Personale, Andrea Catarci, che ha chiarito che la legge non prevede nessun obbligo da parte dei comuni, ma, offre la facoltà alle amministrazioni di mettere a disposizione il proprio personale. Il Campidoglio ha, quindi, rifiutato di farlo perché non disporrebbe del personale necessario.

Corridore (AP): "Non c'è un obbligo è una questione di democrazia. Noi ci siamo messi a disposizione"

E’ effettivamente così? Non esiste un obbligo? Tag24 lo ha chiesto al vicesindaco di Terni, Riccardo Corridore, che ha anche la delega agli Affari Generali e Istituzionali. E proprio in queste ore il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi ha accolto la richiesta di Marco Rizzo di mettere a disposizione del suo partito spazi per la raccolta delle firme nel comune umbro.

"Non c'è nessun obbligo di legge, dipende sempre dalla capacità organizzativa dell’ente di mettere a disposizione. E’ semplicemente una questione di democrazia."

spiega il vicesindaco Corridore che poi aggiunge:

"Il Comune di Terni, ha messo a disposizione i propri uffici per la raccolta firma perché credo sia un dovere per chi ricopre determinate cariche istituzionali. Non penso che non sia difficile organizzarsi con spazi appositi e con dei funzionari per la raccolta delle firme e per le autentiche delle firme. Penso che tutti i comuni abbiano le strutture necessarie a farle ma c’è anche chi strumentalmente si giustifica nascondendosi dietro le carenze di persona e e di spazi."

Il vicesindaco di Terni: "A rischio i diritti dei partiti e degli elettori"

Corridore, inoltre, ha sottolineato che la mancanza di collaborazione da parte dei comuni può rappresentare un vulnus democratico.

"Io credo che sia un aspetto fondamentale della democrazia. Incide non solo sul diritto di elettorato passivo per consentire a tutti di potersi candidare. Ma incide anche sul diritto di elettorato attivo e sul diritto che tutti i cittadini hanno di fare la propria scelta in piena libertà. Se il comune non mette a disposizione degli spazi appositi e dei funzionari vengono pregiudicati entrambi i diritti."

Corridore: "Accolta la richiesta di Rizzo, nella sede di AP si può firmare per il partito"

E' di ieri la notizia che nel Comune di Terni, in sindaco Stefano Bandecchi ha accolto la richiesta di Marco Rizzo di mettere a disposizione il personale e gli spazi per l'adempimento della raccolta delle firme. A partire da oggi i cittadini di Terni potranno recarsi presso la sezione cittadina di Alternativa Popolare e firmare per Democrazia Sovrana e Popolare.

Nel suo tour elettorale in Calabria due settimane fa, il sindaco Bandecchi aveva chiesto di poter firmare ai banchetti allestiti dal partito di Michele Santoro, ma non aveva potuto farlo poichè non residente nella regione.

"Nel comune di Terni, grazie alla scelta del nostro segretario nazionale Stefano Bandecchi, all’interno della sezione di Alternativa popolare a Terni stiamo raccogliendo le firme per un partito contrapposto al nostro, guidato da Marco Rizzo, il quale ha chiesto questa cosa e noi ci stiamo mettendo a disposizione per consentire poi ai cittadini ternani che vorranno partecipare alle elezioni e scegliere la lista di Rizzo di poterlo fare liberamente"

ha spiegato il vicesindaco ternano che poi ha concluso:

"E’ evidente che Bandecchi abbia ragione e che Santoro abbia ragione. Si tratta di libertà e di diritti che non possono essere pregiudicati. Io firmerò la lista di Rizzo a Terni."

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Maria Rita Esposito
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