20 Apr, 2024 - 11:36

Nuovo caso di censura in Rai: annullato il monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile nel programma “Che sarà”. La denuncia di Serena Bortone: “Sono sgomenta”

Nuovo caso di censura in Rai: annullato il monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile nel programma “Che sarà”. La denuncia di Serena Bortone: “Sono sgomenta”

Nuovo caso di censura in Rai. Questa sera, nella puntata di Che sarà in onda su Raitre, era previsto un intervento di Antonio Scurati. Lo scrittore avrebbe dovuto proporre un monologo sul 25 aprile ma all’ultimo la Rai ha deciso di cancellare l’ospitata. La conduttrice Serena Bortone ha raccontato di averlo saputo per puro caso la sera prima dell’ospitata e di non essere riuscita ad ottenere una spiegazione dalla Rai.

Antonio Scurati censurato a Che sarà, la denuncia di Serena Bortone

La reazione di Serena Bortone non si è fatta attendere. Appreso che l’intervento di Antonio Scurati era stato cancellato, la conduttrice ha pubblicato un post su Instagram:

virgolette
Come avrete letto nel comunicato stampa, nella puntata di questa sera di Che sarà era previsto un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita ad ottenere spiegazioni plausibili. Ma devo prima di tutto a Scurati, con cui ovviamente ho appena parlato al telefono, e a voi telespettatori la spiegazione del perché stasera non vedranno lo scrittore in onda sul mio programma su Raitre. Il problema è che questa spiegazione non sono riuscita a ottenerla nemmeno io.

Stando ad alcune indiscrezioni circolate sul Corriere della Sera, pare che Antonio Scurati avesse sottoposto il monologo alla dirigenza di Viale Mazzini. Un testo che i dirigenti avrebbero ritenuto troppo di parte durante un momento di campagna elettorale. Per questo motivo,  avrebbero proposto a Scurati di esibirsi a titolo gratuito ma lui si sarebbe rifiutato.

Da alcuni anni Antonio Scurati indaga nei suoi libri il periodo fascista e lo stesso aveva fatto l’anno scorso nel libro Fascismo e populismo: Mussolini oggi. Scurati è stato anche criticato da parte degli ambienti di destra e fu vittima di attacchi mediatici che coinvolsero anche la sua famiglia.

Le reazioni politiche

Un episodio che ha generato, com’era prevedibile, numerose reazioni da parte della politica. Il responsabile dell’informazione per il Partito Democratico Sandro Ruotolo ha così commentato la vicenda: Telemeloni questa volta l’ha fatta veramente grossa. Anche il Movimento 5 Stelle ha ventilato l’ipotesi di un’interrogazione parlamentare in commissione di Vigilanza della Rai:

virgolette
La Rai dovrà rispondere alla nostra interrogazione in commissione di vigilanza. C’entra qualcosa il fatto che l’autore avrebbe dovuto interpretare un monologo sul 25 aprile? Davvero temi come la cultura e l’antifascismo fanno così paura alla Rai meloniana? L’azienda sarebbe ancora in tempo per tornare sui suoi passi e rivedere questa decisione assurda, che puzza di censura lontano un miglio.

La protesta del sindacato dei giornalisti Rai

La cancellazione del monologo di Antonio Scurati su Raitre si inserisce in una vicenda già abbastanza complessa. Proprio qualche settimana fa la Commissione di Vigilanza Rai aveva approvato un emendamento che prevedeva una modifica della par condicio. Si stabiliva che venisse dato nelle trasmissioni maggiore spazio agli esponenti del governo per parlare della propria attività istituzionale. Il sindacato de giornalisti di Viale Mazzini aveva denunciato quanto accaduto in un comunicato letto nelle edizioni dei vari telegiornali:

virgolette
La maggioranza di governo ha deciso di trasformare la Rai nel proprio megafono. Lo ha fatto attraverso la Commissione di Vigilanza che ha approvato una norma che consente ai rappresentanti del governo di parlare nei talk senza vincoli di tempo e senza contraddittorio. Non solo, Rainews24 potrà trasmettere integralmente i comizi politici, senza alcuna mediazione giornalistica, preceduti solamente da una sigla. Questa non è la nostra idea di servizio pubblico, dove al centro c’è il lavoro delle giornaliste e dei giornalisti che fanno domande (anche scomode) verificano quanto viene detto, fanno notare incongruenze. Per questo gentili telespettatori vi informiamo che siamo pronti a mobilitarci per garantire a voi un’informazione indipendente, equilibrata e plurale.
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Giulia Bertollini
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