Ancora polemiche sul caso Scurati: la replica della Rai, accusata di voler censurare lo scrittore, dopo l'annullamento del suo intervento in programma su Rai3, in cui avrebbe dovuto tenere un monologo per il 25 aprile. Una giornata importante, quella dedicata alla memoria e alla celebrazione della Liberazione dal nazifascismo in Italia, che meritava un discorso altrettanto significativo.
Dopo la pioggia di accuse di censura, piovute da esponenti del mondo spettacolo, della politica e dell'arte, l'ente televisivo nazionale risponde con le parole dell'amministratore delegato, Roberto Sergio.
Continuano le critiche e le polemiche sul caso Scurati, dopo che il monologo che avrebbe dovuto tenere lo scrittore su Rai3, in occasione dell'anniversario per la Liberazione dal Fascismo il 25 aprile è saltato.
La riposta dell'azienda non tarda ad arrivare e l'amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, in una dichiarazione a La Stampa tenta di sorreggere le sorti della rete pubblica, schivando attacchi e colpi, che arrivano da ogni parte.
Nel suo intervento non manca di sottolineare accoratamente quanto la Rai sia sotto bersaglio di recente, complice la decisione di ridurre la libertà di informazione sulle reti nazionali, che ha portato i giornalisti a impegnarsi in scioperi e proteste. Per l'ad mamma Rai sarebbe la vittima, il resto del mondo i carnefici.
La cancellazione del monologo per il 25 aprile dello scrittore Antonio Scurati - sostenuto e difeso da moltissimi colleghi, politici, artisti e cittadini, prima fra tutti Serena Bortone - in programma per sabato sera su Rai 3 a "Chesarà" ha provocato la creazione di vero un caso politico. Ha inoltre attirato aspre critiche contro i vertici della dirigenza della Rai e sul governo di Giorgia Meloni.
L'accusa risuona forte e chiara: censura, censura, censura. Il testo del monologo di Scurati definiva il partito dell'attuale premier un "gruppo dirigente post-fascista" e additava a Fratelli d'Italia la volontà di "riscrivere la storia" (del fascismo, ndr.), disconoscendo così le imprese della Resistenza e l’antifascismo.
Il dirigente della Rai, Paolo Corsini, ha smentito le voci che parlano di censura, riportando invece la decisione della cancellazione ad una questione puramente economica, legata ad alcune divergenze sul compenso dello scrittore. Scurati a sua volta però, ha smentito categoricamente questa versione.
Ecco il testo integrale del monologo di Antonio Scurati per la giornata del 25 aprile: