Tredici agenti della Polizia Penitenziaria in arresto, altri otto sospesi dal servizio. L'inchiesta sulle presunte violenze avvenute all'interno del carcere minorile Cesare Beccaria di Milano ha suscitato un'ondata di indignazione e di reazioni da parte dell'opposizione. Il PD ha fatto sapere di aver depositato un'interrogazione urgente al ministro della Giustizia Carlo Nordio, affinché faccia luce sulla vicenda.
La stessa richiesta di un intervento del ministro è stata avanzata anche dalla senatrice e portavoce di Azione, Mariastella Gelmini, e dal capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella commissione Giustizia della Camera Devis Dori.
Violenze nel carcere minorile Beccaria di Milano, l'interrogazione urgente del PD
ha annunciato la deputata Pd Michela Di Biase, capogruppo in Commissione Infanzia e adolescenza e componente della Giustizia.
Dalle indagini emergono fatti gravissimi, resi ancor più sconcertanti dal fatto che le vittime sono dei minori detenuti, affidati allo Stato, e che le violenze proverrebbero proprio dai pubblici ufficiali responsabili della loro custodia. Gli agenti sono accusati di tortura, abuso d'ufficio, maltrattamenti in danno di minori, in un caso anche di tentata violenza sessuale.
Quindi la richiesta al Governo, di intervenire e fare luce
per assicurare adeguate condizioni di detenzione. La violenza verso chi è recluso in carcere è una violazione dello Stato di diritto. Chiediamo di riportare l’esecuzione della pena, in modo particolare quella minorile, a livello degli standard dei Paesi civili, nel rispetto dei principi costituzionali e di quelli europei e sovranazionali.
Mariastella Gelmini (Azione): "Fatti agghiaccianti". Scalfarotto (IV): "Nordio disponga un'ispezione"
Tra evasioni, incendi e disordini nell’Istituto penitenziario per minori 'Cesare Beccaria' di Milano c’è da tempo una situazione ad altissima tensione. I fatti che stanno emergendo in queste ore, con 21 misure cautelari, sono agghiaccianti. Le carceri non possono essere terra di nessuno, ma strumento di rieducazione, anche attraverso percorsi di formazione e lavoro. Le violenze purtroppo sono una sconfitta per tutti. Il ministro Nordio chiarisca in Parlamento
ha affermato Mariastella Gelmini.
Anche Ivan Scalfarotto, capogruppo di Italia viva - Il Centro - Renew Europe, in Commissione Giustizia del Senato, era intervenuto nella mattinata di oggi, 22 aprile, sulla vicenda.
I fatti di Milano costituiscono l’ennesima prova delle serissime difficoltà in cui si dibatte il sistema carcerario italiano. Non solo il carcere dimostra ogni giorno di essere lontano dall’assolvere la sua funzione costituzionale di reinseirmento sociale del reo, ma sempre più spesso non è nemmeno in grado di garantire la sicurezza e l'incolumità delle persone che vi si trovano
ha affermato, aggiungendo:
Ma questi sono doveri fondamentali di uno Stato democratico è assolutamente inammissibile che lo Stato eserciti violenza fisica su persone affidate alla sua custodia. Il ministro Nordio disponga un’ispezione e riferisca in aula su quanto è accaduto a Milano e sulla situazione delle carceri in Italia più in generale.
Il sottosegretario alla giustizia Ostelllari: "Brutta pagina, fare luce"
Tramite una nota, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari ha sottolineato che la situazione del Beccaria "è nota e attenzionata" da tempo.
Come ha sottolineato il procuratore di Milano, Marcello Viola, quella di oggi è una brutta pagina per le istituzioni. Ora occorre fare luce e ripristinare la legalità. Per quanto di competenza, il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, condotto dal presidente Antonio Sangermano, che è stato parte attiva in tutte le fasi dell’inchiesta, garantisce piena collaborazione
ha spiegato.
Siamo al lavoro per incaricare un nuovo comandante che sia in grado di far ripartire, con una squadra rinnovata, questo istituto abbandonato per troppo tempo. A questo proposito segnalo che già oggi entreranno in servizio 15 nuove unità. Non mi esprimo sui procedimenti in corso, ma ricordo che la presunzione di non colpevolezza vale per tutti. Detto questo, chi sbaglia paga.