Scurati? Al tempo fascismo sarebbe stato un camerata.
Sono le parole del senatore della Lega, Claudio Borghi che, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sul caso della cancellazione da parte della Rai del monologo dello scrittore Antonio Scurati sul 25 aprile, si è detto convinto che se fosse vissuto in epoca fascista sarebbe sicuramente – a suo parere – stato un camerata.
Caso Scurati, Borghi (Lega): Sono certo che durante il fascismo sarebbe stato un camerata
Dichiarazioni singolari quelle del senatore leghista in merito allo scrittore italiano Premio Strega, che ha anche detto di avere difficoltà a definirsi antifascista, e non perché lo sia, anzi Borghi ha evidenziato che a parlare per lui è la sua storia da democratico.
Sono in difficoltà a definirmi antifascista quando me lo chiedono espressamente, come quando mi chiedevano se ero vaccinato. La mia storia parla per me io sono un democratico.
Ha detto Borghi che, poi, ha anche aggiunto di ritenere che coloro che oggi puntano il dito e chiedono attestazione di antifascismo, se fossero vissuti in epoca fascista non sarebbero stati così antirivoluzionari.
"Tanti che sono qui a chiedere professioni di antifascismo, se fossero stati all’epoca avrebbero accarezzato la loro tesserina verde del PNF, perché sono di solito tutti sdraiati al potere al mainstream.
E Scurati?
Avendo letto tutti i suoi libri, perché secondo me scrive molto bene io sono certo che Scurati al tempo del fascismo sarebbe stato un camerata ma proprio con la tesserina in mano. Borghi: Il risultato della Basilicata ci lancia verso le Europee. I sondaggi che ci danno al 7,5% sono falsi
Il senatore della Lega giudica, infine, positivo il risultato raggiunto dal suo partito alle elezioni in Basilicata di domenica 21 e lunedì 22 aprile che hanno portato alla riconferma del governatore uscente del centrodestra Vito Bardi e dove la Lega ha raggiunto 7,81%.
Se la Lega fa l’8% in Basilicata, probabilmente i sondaggi che la danno al 7,5% su base nazionale sono falsi. Perché facendo due conti prenderemo un po’ di più nelle regioni del Nord. Questo risultato ci lancia in maniera positiva per le Europee.
Borghi ha infine concluso:
Noi dobbiamo lavorare per far capire perché votare Lega. In questo momento siamo l’unico partito che nello slogan dice cosa vuole. Noi diciamo Meno Europa la nostra è una dichiarazione di intenti.