Potrebbe arrivare un nuovo aumento in busta paga, un bonus tredicesima da 100€. Chiamatelo nuovo regalo del governo Meloni per le famiglie monoreddito, pensato per motivare e stimolare la produttività. È attesa la bozza del decreto legislativo che coinvolge il riordino dell'IRPEF, con l'obiettivo di valorizzare i tasselli che compongono la riforma fiscale. La riforma ha già introdotto alcune novità, tra cui un'aliquota IRPEF ridotta al 23% anziché al 25% per i redditi che rientrano nello scaglione compreso tra 15 mila e 28 mila euro.
La notizia di queste ore è che nella bozza del decreto legislativo al vaglio del Ministero dell'Economia c'è l'istituzione di un nuovo bonus fino a 100 euro sulla tredicesima di fine anno. Vediamo insieme quali sono i requisiti per ricevere questo "regalo" dal Governo.
Un nuovo appuntamento attende i lavoratori con reddito non superiore a 15 mila euro: un bonus fino a 100 euro sulla tredicesima è questa l'ultima novità, che dovrebbe essere confermata a breve.
Tuttavia, l'esito sull'entrata in vigore di questo nuovo incentivo non è scontato. Nei prossimi giorni, la bozza potrebbe essere modificata al punto da escludere quest'ultimo beneficio.
Innanzitutto, si tratterebbe di una ragionevole prospettiva in favore dei lavoratori con redditi tra 8.174 e 15 mila euro, diretti beneficiari dell'ex bonus Renzi, per un valore fino a 100 euro corrisposto per 12 mensilità. Purtroppo, tale bonus non spetta sulla tredicesima mensilità.
Come riportato da money.it, l'idea del MEF ruota sulla possibilità di prolungare il beneficio sulla tredicesima mensilità in favore di questi lavoratori.
Per ulteriori chiarimenti sull'importo riconosciuto, nonché sulle variazioni dell'incremento, è necessario attendere la pubblicazione del decreto attuativo entro il 15 novembre 2024.
Dunque, prima di tale decreto non sarà formulato alcun ipotesi sullo stanziamento delle risorse necessarie per il pagamento del bonus fino a 100 euro sulla tredicesima. Molto probabilmente, potrebbero essere utilizzate le risorse provenienti dal concordato preventivo biennale accordato alle partite IVA.
Maurizio Leo, sottosegretario al MEF, sostiene che il provvedimento potrebbe essere rivisto se non vengono perfezionati i criteri che garantiscono il rispetto degli equilibri di finanza pubblica.
È un vero peccato che un intervento di questa portata, compatibile con le esigenze dei lavoratori, non possa essere attuato.
Tuttavia, per fruire di questa indennità sarà necessario attendere che il provvedimento arrivi sul tavolo del Consiglio dei ministri per l'approvazione.
Attualmente, i lavoratori con un reddito annuo fino a 35.000 euro riceveranno una tredicesima ridotta rispetto al 2023.
Nel 2023, la gratifica natalizia era stata decurtata dello sgravio contributivo, articolato come segue:
In sostanza, lo sgravio fiscale o la riduzione dei contributi previdenziali sulla gratifica natalizia prevedeva l'applicazione di aliquote rispettivamente del 7% e del 6%, il tutto combinato per ridurre il carico fiscale o contributivo sui lavoratori.
Nel 2024, la Legge di Bilancio ha introdotto diverse modifiche. Pertanto, sebbene gli sgravi del 7% e del 6% siano stati confermati per le buste paga entro un importo soglia specifico, la novità riguarda la mancata applicazione di tali sgravi al tredicesimo stipendio, ovvero alla gratifica natalizia.
In altre parole, per il 2024 non sarà applicato alcun sgravio al tredicesimo stipendio. Ciò significa che sarà applicata l'aliquota contributiva completa del 9,19% (8,80% nel pubblico impiego), senza alcuna riduzione.
Di conseguenza, i lavoratori riceveranno un importo netto per il tredicesimo stipendio ridotto rispetto al 2023, poiché non beneficeranno più dello sgravio fiscale o contributivo.