24 Apr, 2024 - 15:52

Tajani per un 25 aprile senza polemiche: "Sia festa di pace. Spero di vedere bandiere di Israele e Palestina" | VIDEO

Tajani per un 25 aprile senza polemiche: "Sia festa di pace. Spero di vedere bandiere di Israele e Palestina" | VIDEO

La fase a dir poco delicata in politica estera e le polemiche (elettorali e non) spingono Antonio Tajani a cercare la moderazione e una possibile pace in vista delle celebrazioni per il 25 aprile. Lo dice a margine della conferenza stampa tenuta nella sede nazionale di Forza Italia, a Roma, dove interviene anche sull'astensione al voto per il nuovo Patto di Stabilità, chiedendo miglioramenti al testo.

Tajani sul 25 aprile: "Mi piacerebbe vedere insieme bandiere palestinesi e israeliane, nel nome della pace"

La politica, come sempre, si divide sul 25 aprile, dando un pessimo esempio per quanto riguarda la memoria storica dei rappresentanti di un Paese che non riescono a trovare un accordo neanche su un evento tanto tragico per la storia d'Italia come la dittatura fascista e la Seconda Guerra Mondiale.

Prova a ricucire con parole di moderazione gli strappi delle ultime ore Antonio Tajani, segretario nazionale di Forza Italia che, in primo luogo, chiarisce che la Festa della Liberazione è "di tutti gli italiani, non di un partito", tornando a citare il discorso tenuto da Silvio Berlusconi il 25 aprile del 2009, 19 giorni dopo il terremoto.

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"La libertà di un popolo non è di un partito. Guai se pensassimo che fosse proprietà di un partito. Anche perché gli italiani che si sono battuti per la libertà erano di diversi orientamenti politici".

Sorvola, il ministro egli Esteri e vicepremier, sulle polemiche legate alla difficoltà di alcuni esponenti dell'esecutivo a pronunciare la parola "antifascismo" ("Abbiamo giurato sulla Costituzione che, in se stessa, cancella e condanna il fascismo") e si augura una festa nel segno anche della pace, con un pensiero rivolto alla crisi in Medio Oriente.

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"Mi piacerebbe vedere domani, nelle tante celebrazioni, bandiere palestinesi e bandiere dello Stato di Israele insieme. Perché l'obiettivo di questa festa è essere anche festa della pace. Il nostro obiettivo è portare la pace in Medio Oriente, con due popoli e due Stati".

Tajani interviene anche sulle polemiche scoppiate a Milano tra l'Anpi e la Brigata ebraica, dicendo di considerare "profondamente ingiusta" l'esclusione di quest'ultima dal corteo cittadino.

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"Dopo aver avuto 6 milioni di morti ed essersi battuti prima per l'unità nazionale e poi per la liberazione del nostro Paese dal nazifascismo, gli ebrei hanno il diritto a sfilare in tutte le manifestazioni. Non si può confondere il cittadino ebreo con un governo che si può pure condannare".

Sul Patto di Stabilità: "Da migliorare scorporando le spese per la Difesa"

Tajani deve anche rispondere dell'astensione degli esponenti di Forza Italia - come di tutto l'esecutivo e di gran parte dell'opposizione, del resto - al voto europeo per la riforma del Patto di Stabilità.

Il leader di Forza Italia difende il valore del nuovo Patto ma ne chiede dei miglioramenti. Da qui, spiega, la scelta dell'astensione e non del voto contrario.

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"Il testo approvato rappresenta un miglioramento rispetto al vecchio Patto di Stabilità. Astenersi non vuol dire essere contro, ma significa dire che questo Patto si può migliorare".

Il vicepremier fa riferimento al cambiamento delle condizioni geopolitiche internazionali, con la guerra in Ucraina e quella nella Striscia di Gaza che impongono un ripensamento soprattutto sul tema delle spese per la Difesa.

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"Siamo impegnati per sostenere l'Ucraina e con la Nato, che ci chiede di aumentare i nostri investimenti. Siamo impegnati, inoltre, in missioni di pace, come in Libano, nei Balcani o nel Continente africano o in Kuwait e in Iraq. Bisognerebbe, dunque, escludere le spese per la Difesa dalle valutazioni del rapporto tra deficit e Pil".

Tajani, il 25 aprile e le manifestazioni contro Israele: "Ognuno può esprimere ciò che pensa ma no a squadrismo"

Infine, Tajani interviene sugli scontri dello scorso 16 aprile, che hanno visto contrapposti manifestanti e forze dell'ordine all'università La Sapienza di Roma, nel corso di una manifestazione pro Palestina.

Il vicepremier ribadisce il diritto di ognuno a esprimere le proprie idee e a dire ciò che pensa, "purché non offenda nessuno e non violi le leggi della Repubblica" e, soprattutto, non si attacchino le forze dell'ordine.

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"Non si può sputare in faccia o insultare carabinieri, poliziotti o finanzieri, perché rappresentano lo Stato, cioè tutti noi. Bisogna avere rispetto per l'uniforme che indossano, che rappresenta la Repubblica italiana. Non si può dire di voler sostenere le istituzioni della Repubblica democratica e antifascista, e poi comportarsi come i peggiori squadristi".
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Piercarlo Fabi
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