La fase a dir poco delicata in politica estera e le polemiche (elettorali e non) spingono Antonio Tajani a cercare la moderazione e una possibile pace in vista delle celebrazioni per il 25 aprile. Lo dice a margine della conferenza stampa tenuta nella sede nazionale di Forza Italia, a Roma, dove interviene anche sull'astensione al voto per il nuovo Patto di Stabilità, chiedendo miglioramenti al testo.
La politica, come sempre, si divide sul 25 aprile, dando un pessimo esempio per quanto riguarda la memoria storica dei rappresentanti di un Paese che non riescono a trovare un accordo neanche su un evento tanto tragico per la storia d'Italia come la dittatura fascista e la Seconda Guerra Mondiale.
Prova a ricucire con parole di moderazione gli strappi delle ultime ore Antonio Tajani, segretario nazionale di Forza Italia che, in primo luogo, chiarisce che la Festa della Liberazione è "di tutti gli italiani, non di un partito", tornando a citare il discorso tenuto da Silvio Berlusconi il 25 aprile del 2009, 19 giorni dopo il terremoto.
Sorvola, il ministro egli Esteri e vicepremier, sulle polemiche legate alla difficoltà di alcuni esponenti dell'esecutivo a pronunciare la parola "antifascismo" ("Abbiamo giurato sulla Costituzione che, in se stessa, cancella e condanna il fascismo") e si augura una festa nel segno anche della pace, con un pensiero rivolto alla crisi in Medio Oriente.
Tajani interviene anche sulle polemiche scoppiate a Milano tra l'Anpi e la Brigata ebraica, dicendo di considerare "profondamente ingiusta" l'esclusione di quest'ultima dal corteo cittadino.
Tajani deve anche rispondere dell'astensione degli esponenti di Forza Italia - come di tutto l'esecutivo e di gran parte dell'opposizione, del resto - al voto europeo per la riforma del Patto di Stabilità.
Il leader di Forza Italia difende il valore del nuovo Patto ma ne chiede dei miglioramenti. Da qui, spiega, la scelta dell'astensione e non del voto contrario.
Il vicepremier fa riferimento al cambiamento delle condizioni geopolitiche internazionali, con la guerra in Ucraina e quella nella Striscia di Gaza che impongono un ripensamento soprattutto sul tema delle spese per la Difesa.
Infine, Tajani interviene sugli scontri dello scorso 16 aprile, che hanno visto contrapposti manifestanti e forze dell'ordine all'università La Sapienza di Roma, nel corso di una manifestazione pro Palestina.
Il vicepremier ribadisce il diritto di ognuno a esprimere le proprie idee e a dire ciò che pensa, "purché non offenda nessuno e non violi le leggi della Repubblica" e, soprattutto, non si attacchino le forze dell'ordine.