"La Locanda dei Girasoli riaprirà nella sede di via Taranto 54 a Roma, un tempo occupata abusivamente da Forza Nuova". Era luglio 2022: una nuova speranza per la cooperativa sociale che, a gennaio di quello stesso anno, era stata costretta a chiudere la storica e famosa pizzeria gestita da ragazzi e ragazze con sindrome di Down e altre disabilità intellettive.
A consegnare le chiavi dell'immobile Ater in zona Appio, in pompa magna, era stato l'allora presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Oggi, 24 aprile 2024, quel sogno è ormai infranto: i locali dovranno essere riconsegnati all'azienda tra meno di una settimana. L'assistenza promessa dalla Regione e dalle fondazioni non si è mai concretizzata: nessuno si è attivato per contribuire alla ristrutturazione dei locali, il cui costo è di 400mila euro. Fondi di cui la cooperativa non dispone.
"Ho provato a chiedere una proroga all'Ater, ma mi è stato detto di no: sono due anni che non percepiscono affitto e rivogliono l'immobile. Noi, per loro, siamo un costo" sottolinea a TAG24 Stefania Scarduzio, presidente della Locanda dei Girasoli ETS.
"La Regione Lazio e una Fondazione ci avevano promesso un supporto economico per la ristrutturazione dei locali: purtroppo non c'è mai stato" racconta Stefania Scarduzio. "Quando il presidente della Regione era Zingaretti, ci hanno 'rimbalzato' mese dopo mese, dicendoci sempre: 'Dobbiamo vedere'. Poi la giunta è cambiata, passando al centrodestra: allora io sono andata a battere cassa all'assessore Massimiliano Maselli o attraverso Chiara Colosimo (Presidente della Commissione Antimafia, ndr). Ma la risposta è stata sempre la stessa: è troppo costoso, non sappiamo come trovare i fondi".
Nei locali Ater a Roma, sgomberati nel 2020 e assegnati alla Locanda dei Girasoli, sarebbe dovuto nascere un bistrot, ma non solo: anche un luogo dove degustare il vino prodotto dai detenuti, o i dolci realizzati dalle donne vittime di violenza. Una sorta di punto di "unione" tra tutte quelle realtà di cui "non parla nessuno, perché non fanno 'audience'" spiega Scarduzio.
La struttura, racconta ancora, è fatiscente: "Abbiamo chiesto diversi preventivi: abbiamo bisogno di 400mila euro perché i lavori sono strutturali. E' necessario buttare giù un muro portante e quindi puntellare il palazzo. Non ci sono i bagni, non c'è l'impianto elettrico né l'impianto idraulico, niente di niente".
Poi, l'amara constatazione: "Si sono messi una mano sul cuore nel momento di fare propaganda politica: un immobile sequestrato a Forza Nuova aveva un certo risalto mediatico. Poi nessuno ha fatto più nulla".
Sulla pagina Facebook della Locanda, dove è stata condivisa l'amara notizia, qualcuno ha chiesto perché non sia stata organizzata una raccolta fondi. "Sono tanti soldi e io, da Presidente, mi vergognerei a chiedere anche solo un euro per un immobile del genere, che non è neanche nostro e richiede 4 o 5 mesi di lavori".
Nel frattempo lo staff si è reinventato nel campo del catering. "I ragazzi mi chiamavano piangendo, dicendomi: 'Vogliamo lavorare, abbiamo bisogno di lavorare'. Allora mi sono buttata in questa nuova avventura, totalmente diversa ma ugualmente bella" racconta Stefania Scarduzio. "Per loro la Locanda è vita, è dignità lavorativa, è sentirsi partecipi del contesto sociale, del mondo".
La Locanda dei Girasoli continuerà a operare in questo settore e a portare avanti i propri progetti, per "non lasciare nessuno indietro", nonostante a volte la società perda di vista valori fondamentali come l'inclusività. Perché la loro esperienza "ha formato decine di ragazzi disabili e ha offerto speranza a centinaia di famiglie".
"Come enti del terzo settore non ci fermiamo, io non mi fermo" sottolinea la presidente Scarduzio. "Ho di nuovo contattato la ministra Locatelli, Chiara Colosimo, l'assessore Maselli. Purtroppo però è difficile arrivare ai fatti, se non c'è qualcuno che soffre le stesse pene".