Acque agitate in casa Lega dopo la candidatura del generale Roberto Vannacci nelle liste per le Elezioni europee 2024. Sebbene non trapeli ufficialmente nessuna posizione contraria, si respira un chiaro clima di imbarazzo se non di vera e propria tensione nelle dichiarazioni ufficiali di alcuni esponenti di spicco del Carroccio, come Massimiliano Fedriga e Gian Marco Centinaio.
Matteo Salvini va avanti sulla sua strada e continua a difendere con tutte le sue forze la decisione di candidare Roberto Vannacci alle prossime Elezioni europee che si svolgeranno l'8 e il 9 giugno 2024. Lo stesso atteggiamento non sembra trasparire, però, dalle dichiarazioni pubbliche di altri esponenti, anche di spicco, del suo partito.
Come ad esempio Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia che si barrica dietro a qualche frase di circostanza quando gli viene chiesto un commento sul generale, per poi riservare le sue attenzioni ai candidati espressi dalla regione da lui presieduta.
È un 'no comment' che sa di aperta contestazione quello pronunciato, invece, da Gian Marco Centinaio. Il vicepresidente del Senato non fa mai il nome di Vannacci ma il suo riferirsi più volte "tanti altri" nomi validi della Lega conferma uno stato d'animo decisamente poco favorevole al generale.
Sembra, invece, restare fedelissimo al segretario e alle sue decisioni il vice-segretario della Lega Andrea Crippa che non solo sostiene la candidatura di Vannacci ma la difende anche dagli attacchi che arrivano dall'esterno del partito.
Intervistato da Affaritaliani.it, Crippa replica, infatti, alle parole del ministro della Difesa Guido Crosetto che, senza far nulla per nascondere un evidente sarcasmo, aveva commentato la candidatura parlando "una scelta 'win-win' per tutti, lui, la Lega e l’esercito" e spiegando, con ancora più malcelata ironia, che la sua elezione avrebbe permesso all'Europa di "godere del suo contributo di idee e valori".
Parole che Crippa rispedisce al mittente con fermezza e altrettanto, evidente sarcasmo.
Appare, dunque, evidente che Matteo Salvini si stia giocando il 'tutto per tutto' con la candidatura del generale, consapevole che la sua poltrona da segretario, dopo le ultime uscite elettorali tutt'altro che brillanti, è ormai molto più che traballante. La resa dei conti nella Lega sembra essere iniziata.