Va avanti per la sua strada che porta dritta alle Elezioni europee 2024 il generale Roberto Vannacci, e risponde agli attacchi più o meno ironici piovuti sulla sua candidatura con la Lega, a partire da quello del ministro della Difesa Guido Crosetto. Senza contare i dissidi e i malumori interni alla Lega...
Le polemiche non sembrano scalfire il generale Roberto Vannacci. Del resto, di esperienza in proposito ne ha fatta un bel po' con il putiferio scatenato dalle opinioni eccentriche - per così dire - espresse nel suo libro "Il mondo al contrario".
In molti, infatti, hanno espresso dubbi se non vere e proprie critiche - magari caratterizzate da un'ironia appena velata - verso l'ufficialità della sua candidatura nelle liste della Lega per le Elezioni europee dell'8 e 9 giugno 2024.
In primo luogo, il ministro della Difesa Guido Crosetto, con cui il generale era già entrato in contrapposizione ai tempi dell'uscita del suo libro. Il ministro ha commentato la candidatura con evidente sarcasmo, sostenendo che l'elezione di Vannacci avrebbe permesso all’Europa di godere del suo contributo di idee e valori.
La replica del generale arriva dal programma di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora, pacata ma evidentemente non indifferente alle parole sarcastiche del ministro.
Più cauta, per ovvi motivi, la posizione del generale sui malumori più o meno espliciti che la sua candidatura ha suscitato nella Lega, che lui stesso percepisce come frutto di rese dei conti interne al Carroccio.
Vannacci dedica, invece, "un in bocca al lupo e tanti auguri" a Gian Marco Centinaio che ha ribadito più volte, senza nominare mai il generale, che avrebbe dato il suo voto a "chi si è fatto il mazzo sul territorio".
Ma perché ci ha messo così tanto tempo a rendere ufficiale una decisione che quasi tutti davano per scontata già da diversi mesi?
Il generale smentisce questa ricostruzione e spiega di aver deciso solamente "tre o quattro giorni fa" dopo averci "pensato molto", e di aver comunicato solo allora la sua decisione a Matteo Salvini.
Unico ostacolo, a quanto pare, le sue figlie, che gli avrebbero chiesto: "fai qualcosa che ti tenga di più a casa". Resteranno deluse, per consolarsi di fronte alla convinzione granitica del loro papà di "voler donare a loro un’Italia ed un’Europa migliore". Ma senza lasciare l'esercito, almeno per il momento.
Forse un'altra provocazione al ministro Crosetto, che aveva definito la sua candidatura come una scelta ‘win-win’ per tutti, lui, la Lega e l’esercito.