È da Pescara, sede della conferenza programmatica di Fratelli d'Italia, che il ministro Raffaele Fitto torna a parlare del Pnrr, celebrando il lavoro svolto dal governo in questi mesi. Un'esaltazione che, implicitamente, sembra contenere qualche critica velata a chi, tra le fila delle opposizioni, ha più volte preso di mira l'operato dell'esecutivo sul Piano.
Orgoglio.
Questa sola parola basterebbe a riassumere gli interventi di Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, per le politiche di coesione e per il Pnrr, ogni volta che parla del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Una fierezza che appare, se possibile, addirittura aumentata dopo che il decreto sul Pnrr è stato tradotto in legge grazie all'approvazione del Senato (con voto di fiducia) di pochi giorni fa.
Fitto ripropone lo stesso atteggiamento anche a Pescara, dove è in corso la conferenza programmatica di Fratelli d'Italia. Durante uno dei tavoli di dibattito aperti nella giornata di oggi, il ministro sottolinea il lavoro svolto dal governo sul Piano segnando, non senza una palpabile soddisfazione, una netta linea di demarcazione rispetto a quanto fatto in passato.
È a questo punto che arriva l'affondo ai critici dell'operato suo e dell'esecutivo sul Pnrr, che Fitto accusa di non avere a cuore gli interessi dell'Italia.
Un risultato certificato anche dalle valutazioni positive dell'Unione europea sull'operato italiano. Fitto ricorda, infatti, il rapporto di medio termine sui Pnrr degli Stati membri dell'Ue, dal quale l'Italia risultava come "uno dei migliori Paesi, se non il migliore, dal punto di vista delle performance".
Del resto, ricorda ancora il ministro, il dialogo con la Commissione europea è sempre stato proficuo e costante, e così continuerà a essere per i prossimi obiettivi del Piano, la definizione degli obiettivi della sesta rata entro il 30 giugno e della settima entro il 31 dicembre.
A chi gli chiede se ci sia il rischio di infiltrazioni criminali intorno al notevole volume di affari e risorse messe in campo dai progetti legati al Pnrr, Fitto replica che il governo è consapevole di un simile pericolo e sta mettendo in campo le necessarie contromisure come, ad esempio, l'allargamento delle competenze de Comitato antifrode.
La speranza, ora, è che alle parole e all'orgoglio seguano i fatti.