Come ampiamente previsto, lo scontro sull’Autonomia differenziata si è spostato dalla Commissione Affari Costituzionali alla Camera dei Deputati dove questa mattina ha preso il via la discussione generale per l’approvazione del Ddl Calderoli.
Tensioni e proteste, infatti, hanno caratterizzato questa prima giornata di discussione sia dentro che fuori dal palazzo, tra magliette provocatorie e manifestazioni davanti Palazzo Chigi, come quella organizzata dal M5S, mentre in aula le opposizioni insorgevano contro la scelta della deputata della Lega, Simona Bordonali, di indossare una maglietta verde con la scritta Vento del Nord durante il suo intervento alla Camera.
Una scelta che ha fatto scoppiare la bagarre e acceso ulteriormente gli animi, costringendo il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, a chiederle di chiudere la giacca.
Tensioni e proteste che non scalfiscono la determinazione della Lega ad andare fino in fondo e a esultare per il risultato storico raggiunto oggi con l’approdo a Montecitorio del Ddl Calderoli. Il deputato della Lega Riccardo Molinari ha detto che il fatto che si sia riusciti a portare il provvedimento in Aula, garantisce tempi brevi per l'approvazione definitiva.
E’ l’invito che il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha rivolto alla deputata leghista, Simona Bordonali, che stava svolgendo il suo intervento con indosso una maglietta verde con la scritta ‘Il vento del Nord’ in bianco.
Un intervento sollecitato dalle proteste delle opposizioni.
ha replicato Bordonali prima di concludere il suo discorso dicendo:
Un intervento a cui ha fatto seguito quello della deputata Chiara Braga che, a nome del Pd, ha preso la parola per chiedere al presidente Fontana
ha scandito mentre alcuni compagni di partito esponevano la bandiera italiana.
Grande soddisfazione in casa Lega per l'arrivo in aula del Ddl Calderoli, che fino all'ultimo ha rischiato di slittare sotto il peso degli oltre 2400 emendamenti presentati in Commissione Affari Costituzionali.
C'è fiducia anche sui tempi. Non è un segreto infatti che la Lega punti ad approvare la riforma prima del voto delle Elezioni Europee.