Continuano le proteste a Tbilisi, in Georgia, per la legge contro le influenze straniere. Il progetto fortemente voluto dal governo conservatore potrebbe allontanare lo Stato caucasico dall'Europa ed avvicinarlo alla Russia. Molti cittadini sono scesi in piazza per chiedere a gran voce di non approvare la legge che lederebbe - tra le altre cose - la giovane democrazia georgiana. Ecco cosa prevede il disegno di legge.
La legge contro le influenze straniere inserisce nella categoria di agente straniero - termine che richiama la classificazione di 'nemico del popolo' risalente all'epoca sovietica - tutte le organizzazioni finanziate per più del 20 % dei loro fondi da stranieri. Questo porterebbe in caso di approvazione del disegno di legge a definire tali enti come portatori di interessi di un altro Stato.
Stando sempre al disegno di legge, i cosiddetti agenti stranieri dovranno condividere una serie di informazioni riservate con le istituzioni georgiane. In caso contrario gli enti saranno costretti a pagare una multa da quasi 9mila euro. Due sono le categorie maggiormente colpite dalla legge sulle influenze straniere: le organizzazioni non governative e i media.
L’approvazione del contestato disegno di legge segnerebbe, a detta dell'opposizione, un passo indietro di trent'anni per il Paese. Anzitutto ci sarebbe un rallentamento del processo di adesione all’Unione europea ed un pericoloso avvicinamento alla sfera d'influenza russa. Il disegno di legge - come già annunciato da molti rappresentanti Ue - è incompatibile con i principi europei.
Sebbene il nome del progetto sia 'legge contro le influenze straniere' gli oppositori hanno preferito ribattezzarlo 'legge russa'. Questo nome è dovuto al fatto che il disegno di legge georgiano è molto simile ad una norma russa approvata nel 2022. Il Cremlino, informato di questa analogia, ha detto che la Russia non si è intromessa nelle decisioni del Parlamento georgiano e che non influenzerà le future scelte del governo.
Una prima versione del testo, ispirata chiaramente alla norma utilizzata dal Cremlino, è stata abbandonata lo scorso anno dopo grandi manifestazioni di piazza. Il testo attuale è 'figlio' delle modifiche del vecchio disegno di legge.
'Sogno Georgiano' - il partito di governo che ha promosso la legge - smentisce ogni legame con la Russia ed accusa le ong di voler avviare una rivoluzione per i diritti Lgbt in Georgia accusando chi parla di 'legge russa' di fare disinformazione.
Nonostante le forti contestazioni, la legge è stata approvata sia in prima (17 aprile) che in seconda lettura (1 maggio). I deputati del Parlamento hanno approvato il testo per la seconda volta con 83 voti a favore e 23 contrari.
La terza lettura potrebbe determinare l'approvazione della legge ma la presidente georgiana Salome Zourabishvili sembra intenzionata a porre il veto. La maggioranza di governo dal canto suo ha abbastanza voti per scavalcare la decisione del capo di Stato.