Il tour elettorale di Matteo Salvini in vista delle prossime elezioni europee inizia con una profanazione. Tale, almeno, è ritenuta da alcuni rappresentanti della sinistra di Livorno. Stasera alle 21, infatti, il leader della Lega presenterà il suo libro Controvento in un uno dei luoghi simbolo delle battaglie operaiste livornesi, il teatro 4 Mori. Il quale, tradizionalmente, ha fatto da scenario alle iniziative soprattutto dei lavoratori del porto della città toscana organizzati nella Compagnia portuale. Ora, il fatto di vederlo riempito dal segretario leghista, considerato, in una nota dell'associazione, "esponente di un partito razzista, che candida con orgoglio - facendo riferimento al Generale Roberto Vannacci - un personaggio che insulta le diversità e le differenze etniche, scambiando l’odio e il disprezzo con il diritto democratico al dissenso", è stato preso come una sorta di provocazione. E sta spaccando la città.
Già ieri, il leader del Carroccio, nella sua diretta social, ha parlato di comunisti che stanno facendo un pandemonio al grido ‘non vogliamo Salvini a Livorno!’, ‘via i fascisti!’ e ‘via i leghisti! Ma la città – ha fatto presente Salvini – non è di proprietà di qualche nostalgico con il pugno chiuso. Oggi, invece, sul suo profilo Facebook, ha denunciato che molti manifesti della Lega sono stati stracciati o coperti di scritte.
Sta di fatto che per stasera a Livorno si temono contestazioni sul lietmotive ‘Livorno non si lega’. Tant’è che la direzione del 4 Mori è stata costretta a diramare un comunicato ufficiale:
La direzione del teatro livornese che stasera farà da scenario alla presentazione del libro di Salvini ha fatto ricorso a una famosa citazione dell’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini per giustificare la sua scelta:
Il teatro ha concluso poi la sua nota ufficiale con queste parole:
Al di là delle polemiche che accompagnano Salvini e il suo candidato di punta per le prossime Europee, il Generale Vannacci, è curioso notare come la politica, soprattutto a Livorno, passi per i suoi teatri. Il 4 Mori, stasera, è pronto a scrivere una nuova pagina in tal senso, ma già nel 1921, la scissione dei comunisti dal Partito socialista si consumò tra il teatro Goldoni e il teatro San Marco, dove nacque il Partito Comunista Italiano.