La decisione delle Corti di Appello di Roma, Venezia e Milano di escludere le liste di Alternativa Popolare dalle Elezioni Europee 2024 nelle tre circoscrizioni di competenza (Centro, Nordest e Nordovest), non sarebbe arrivata come un fulmine a ciel sereno, ma, nel partito coordinato da Stefano Bandecchi, un po' se lo aspettavano.
Perché? Per una serie di fattori, tra cui: una normativa poco chiara che ha dato adito a interpretazioni diverse e per l'esistenza di una precisa volontà politica di escludere dalla competizione, per il voto dell'8 e 9 giugno, i partiti minori che si temeva potessero portare via voti a partiti maggiori.
E’ l’analisi fatta dal Presidente di Alternativa Popolare, Paolo Alli, ai microfoni di Tag24 a margine della conferenza stampa di oggi, venerdì 3 maggio, presso l’Università Niccolò Cusano.
Un po' ce lo aspettavamo perché c’è stata troppa incertezza nella documentazione che il ministero degli interni ha messo sul manuale elettorale. Non c’è stato il coraggio di dire fino in fondo quello che i Centri Studi di Camera e Senato hanno scritto, ovvero, che - nonostante gli ultimi interventi normativi - l’esenzione della raccolta delle firme per Alternativa Popolare permane.
Ha spiegato Alli che, poi ha sottolineato come questa incertezza abbia dato modo alle Corti di appello di andare un po' in ordine sparso.
Di confusione ha parlato anche Luca Palamara capolista proprio nella circoscrizione Centro:
"Quando si limita la partecipazione ad una competizione politica, qualunque essa sia, è una limitazione dell’esercizio della democrazia e comunque a perdere sono i cittadini. In ogni caso Alternativa Popolare sarà presente sul territorio, in questo caso nella circoscrizione sud, però e chiaro che, se una Corte d’appello dice una cosa e una un'altra diversa, si crea confusione".
L'ex magistrato sceso in politica ha poi evitato di commentare il fatto che a dare fastidio possa essere stata anche la sua candidatura:
Mia presenza ingombrante? Non pensiamo male
Confusione normativa, quindi, ma anche volontà politica di tenere fuori dai giochi Alternativa Popolare e gli altri partiti minori per non portare via voti ai partiti maggiori.
Le ultime modifiche normative avevano l’obiettivo evidente di tenere fuori i partiti minori perché si temeva che questi potessero portare via voti ai partiti maggiori. C’è stata una volontà politica da parte delle forze alle quali noi possiamo portare via dei voti
ha spiegato Alli che ha evidenziato anche che:
Le Elezioni Europee sono di fatto una disfida tra Salvini e Tajani a chi prende un voto in più e quindi anche soltanto Alternativa Popolare porta via qualche voto qua e là è chiaro che dà fastidio a tutti. Ci sta nella dialettica politica, non ci sta a creare un caos istituzionale.
Il Presidente di AP ha poi concluso rinnovando la sfida del partito:
Noi siamo assolutamente più agguerriti. Noi parteciperemo al sud e faremo vedere quanto valiamo anche in termini percentuali. Noi siamo più determinati di prima perché ci rendiamo conto che stiamo dando molto fastidio.