Allontanare lo spettro della guerra paventata da Macron e della colonizzazione cinese e islamica. Questi alcuni dei concetti espressi Matteo Salvini, leader della Lega e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, intervenuto ai microfoni della trasmissione "L'Italia s'è desta", condotta da Gianluca Fabi e Roberta Feliziani su Radio Cusano Campus.
Lo slogan della Lega per queste elezioni è "Più Italia, meno Europa", ma Salvini ci tiene a sottolineare l'importanza delle elezioni che ridisegneranno il nuovo Parlamento europeo: "L'Europa si può cambiare. Chi ha detto che dobbiamo andare tutti in giro con l'auto elettrica cinese perché lo dice qualcuno a Bruxelles? Per cambiare l'Europa, bisogna innanzitutto andare a votare, poi gli eletti dovranno fare quello che hanno promesso. Per quanto riguarda la Lega, alcune battaglie le abbiamo combattute, anche da soli. Alcune le abbiamo vinte, altre le abbiamo perse. Ci sono alcuni temi che riguarderanno tutti: il futuro della casa e delle auto sarà deciso a Bruxelles. Io penso che l'Italia abbia assunto più forza in questi mesi nel contesto internazionale, quindi sono fiducioso".
"Mai con Macron!". Così Salvini commenta le dichiarazioni del presidente francese riguardo alla guerra in Ucraina. "Non sarò mai d'accordo con lui quando ipotizza l'invio di soldati a combattere e a morire in Ucraina -afferma il leader leghista-. L'Ucraina la stiamo sostenendo con aiuti economici, militari, accogliendo donne e bambini, però chi parla di mandare i nostri figli a morire in Ucraina va fermato. E' follia! L'Europa nacque per garantire la pace e il lavoro, non per dar retta a quel guerrafondaio di Macron. Dire questo mi comporta le accuse di certa sinistra, secondo cui sarei l'agente segreto di Putin. Io non sono l'agente segreto di nessuno, penso che dobbiamo garantire ai nostri figli un futuro di pace. Che torni la diplomazia e che qualcuno fermi Macron, perché le sue sono parole inaccettabili. Se certa politica italiana, anche nel centrodestra ahimè, preferisce Macron alla Le Pen, chi sceglie la Lega fa una scelta molto chiara: tra i due, tutta la vita la Le Pen".
Elezioni europee decisive anche per il futuro della leadership della Lega? Salvini su questo non si sbilancia, anzi glissa. "Questo interessa poco agli italiani -afferma Salvini-. Queste elezioni sono fondamentali per i nostri figli. O riacciuffiamo l'Europa e l'Occidente per i capelli, oppure tra qualche anno saremo una colonia per metà cinese e per metà islamica".
Come ministro delle infrastrutture, Salvini rilancia con determinazione il progetto del Ponte sullo Stretto: ""l Ponte sullo Stretto ci serve come tante altre opere a cui stiamo lavorando, come la Roma-Latina, la Napoli-Bari, il Ponte sullo Stretto 15 anni fa sarebbe stata un'opera non risolutiva, ma in questo momento, in cui stiamo modernizzando le strade e le ferrovie in Sicilia e in Calabria, il Ponte diventa un collegamento assolutamente utile per quelle due regioni che porterà un valore aggiunto alle imprese di tutta Italia. Non farlo oggi sarebbe economicamente e ambientalmente insensato".
"Le difficoltà ci sono e sempre ci saranno -sottolinea Salvini in merito all'economia italiana-. Ma se in un anno aumentano i posti di lavoro a tempo indeterminato, vuol dire che l'economia è ripartita. Se siamo cresciuti più di Francia e Germania, vuol dire che gli imprenditori italiani sono tosti. E' chiaro che c'è ancora tanto da fare, ma rispetto a tanti giganti, come la Germania, gli imprenditori italiani stanno reagendo meglio. Come governo qualche piccolo merito ce lo prendiamo perché abbiamo aumentato gli stipendi e tagliato le tasse".
Al termine dell'intervista, Salvini ha fatto un plauso a Radio Cusano Campus per il suo modo di fare informazione:
In seguito all'osservazione del conduttore Gianluca Fabi ("Ricordo sommessamente che l'editore di Radio Cusano Stefano Bandecchi è impegnato in politica, noi dovremmo essere condizionati, invece ci lascia totale libertà"), Salvini ha aggiunto: "Vale il doppio questa libertà di pensiero".