Più sicurezza, stop all'immigrazione irregolare, ritorno ai valori cristiani dell'Europa. Questi alcuni dei concetti espressi dal generale Roberto Vannacci, candidato della Lega all'Europarlamento, intervenuto ai microfoni della trasmissione L’Italia s’è desta, condotta da Gianluca Fabi e Roberta Feliziani su Radio Cusano Campus.
"Io ritengo che sia fondamentale ripartire dall'identità europea -dichiara Vanacci-. Un'Europa senza identità non esiste. Quanti sono i cittadini europei che si riconoscono come tali? Il 95% degli italiani sicuramente non si riconosce come cittadino europeo. Se non c'è un sentimento di appartenenza, se non lavoriamo su questo settore, l'Europa dei popoli non esisterà mai. Le nostre tradizioni sono cristiane, greche e romane. L'identità europea viene addirittura cancellata da questa nuova Europa che parla di inclusione farlocca. L'Europa non può diventare il contenitore di tutta l'immigrazione del mondo. Bisogna favorire l'immigrazione regolare e limitare quella irregolare, come ha fatto l'Australia. Dobbiamo puntare sulla sicurezza, senza sicurezza non è possibile alcuno sviluppo economico, non è possibile l'istruzione, non è possibile la ricerca. Le diversità sono il motore dell'universo, non possiamo eliminarle, quello che ci unisce sono la cristianità, le nostre origini, la famiglia".
"Noi abbiamo esternalizzato tantissime produzioni, perché giudicate inquinanti, e le facciamo produrre ad altri che inquinano il doppio e poi ce le rivendono. Dobbiamo puntare sull'agricoltura, sui campi coltivati, bisogna lasciare spazio ai terreni che i nostri avi che avevano bonificato".
Riguardo alla guerra in Ucraina, Vannacci rilancia la soluzione diplomatica: "L'unica via è quella di intavolare una negoziazione per arrivare ad una pace il prima possibile. Ogni giorno in più di guerra vuol dire morte, distruzione e povertà. Bisogna investire in negoziazione, trattative, in un rapporto con la Russia. La geografia è reale, la Russia c'è ed è ad un passo da noi, non possiamo bloccare le relazioni con lei. Riguardo l'infelice affermazione di Macron, ricordo che non c'è nessun trattato che ci vincola a mandare soldati della Nato in Ucraina. Queste esternazioni dovrebbe farle in relazione ai cittadini francesi, qualora siano d'accordo. Ritengo che questa soluzione non sia da mettere sul tavolo negoziale e ritengo insensato paventare un pericolo per i Paesi europei qualora la Russia sfondasse il fronte, non mi risulta concreta questa possibilità".
Riguardo alla scelta della sinistra di candidare Ilaria Salis, Vannacci afferma: "Non c'è dubbio che sia una candidatura strumentale, si vuole risolvere un caso giudiziario attraverso il suffragio. Ma questo i cittadini lo sanno e giudicheranno. La signora Salis è innocente per ciò di cui è accusata in Ungheria, perché io da garantista ritengo che una persona sia innocente finché non viene condannata definitivamente. Ma bisognerebbe menzionare le quattro condanne definitive che ha la signora Salis per valutare effettivamente la sua candidatura".
Vannacci ha da poco presentato un nuovo libro, ma la sua opera prima, "Il mondo al contrario", continua a far discutere. "Intanto bisognerebbe inserire un po' di elementi oggettivi in questa vicenda -dichiara il generale-. Sicuramente si è sollevato un polverone, ma c'è stata una grandissima critica che ha poi determinato il mio successo. Se non ci fossero stati gli articoli di Pucciarelli e di Cazzullo il successo non ci sarebbe stato. Tuttora, la critica acerrima che viene portata avanti nei confronti del mio libro è la critica di quelli che il mio libro non l'hanno letto. Chiunque può andare su Amazon e vedere le recensioni, è il libro in italiano più recensito in italiano. Il 95% delle recensioni è positivo. Perché tutti i detrattori del mio libro non hanno fatto una recensione sul sito, dimostrando di averlo letto? Tutte le critiche si basano su stereotipi e pregiudizi".