Nel bel mezzo della primavera, l'Italia già si prepara alla stagione balneare del 2024. Diverse città e regioni hanno già stabilito le date di apertura per gli stabilimenti balneari, consentendo ai visitatori di pianificare le giornate in spiaggia. Andiamo quindi a scoprire quando gli stabilimenti balneari in Italia apriranno al pubblico e come varia la programmazione regionale.
La determinazione delle date di apertura per gli stabilimenti balneari è influenzata da diverse variabili, come condizioni meteorologiche, regolamenti amministrativi regionali e norme statali. Sebbene l'apertura ufficiale degli stabilimenti sia fissata generalmente entro il 1° maggio, alcune regioni con climi più miti possono iniziare a ospitare i visitatori anche prima. Le amministrazioni regionali hanno il potere di stabilire calendari propri in base alle condizioni locali.
Nonostante le variazioni meteorologiche abbiano influito sulla stagione balneare 2024, la maggior parte delle regioni ha mirato a una piena apertura entro il 1° maggio. Ecco una panoramica delle date di apertura nelle principali regioni balneari:
Sebbene il 1° maggio sia una data di riferimento per la maggior parte degli stabilimenti, la stagione balneare si estende tipicamente fino a settembre o oltre, in funzione delle condizioni climatiche. Ad esempio, in Puglia si ha la possibilità di estendere la stagione balneare fino alla fine di settembre. Nei casi di un autunno particolarmente caldo, alcuni stabilimenti potrebbero rimanere aperti anche fino a ottobre.
La stagione balneare 2024 a Roma è iniziata ufficialmente il 1° maggio, segnando un avvio puntuale rispetto agli anni precedenti, e si concluderà il 30 settembre. L'annuncio è stato fatto dal sindaco Roberto Gualtieri, che ha firmato l'ordinanza durante una verifica del "Piano Mare" il 30 aprile. Quest'anno, le spiagge romane saranno regolate da norme specifiche volte a migliorare l'esperienza degli utenti e a garantire una gestione efficace degli stabilimenti balneari.
Gli stabilimenti dovranno evidenziare chiaramente i dieci varchi di accesso pubblico al mare e assicurare che l'ingresso alla battigia rimanga libero e gratuito, senza indicazioni ingannevoli come "biglietti" o "ticket". Inoltre, è stata designata una spiaggia specifica a Ostia Ponente per permettere l'accesso agli animali da compagnia.
I concessionari degli stabilimenti sono tenuti a mantenere alti standard di sicurezza e pulizia, inclusa l'informazione sulla balneabilità delle acque e la delimitazione delle aree con materiali ecocompatibili. È loro richiesto anche di fornire un adeguato servizio di salvataggio.
Per gli utenti della spiaggia, vi sono divieti ben definiti: è proibito campeggiare, posizionare ombrelloni o sdraio a meno di cinque metri dalla battigia, abbandonare rifiuti, accendere fuochi al di fuori delle aree designate, o lasciare imbarcazioni fuori dalle zone assegnate.
Infine, gli stabilimenti balneari devono rispettare gli orari stabiliti per la balneazione, dalle 9.00 alle 19.00, e gli orari per le attività di ristorazione, che variano nei giorni festivi e feriali.
La sentenza n. 3940 del Consiglio di Stato del 30 aprile 2024 ha chiarito il contenzioso tra il Comune di Rapallo e una concessionaria balneare riguardo alla proroga delle concessioni fino al 31 dicembre 2023. I Bagni San Michele rivendicavano la legittimità della proroga, originariamente concessa dalla legge 145/2018, poi annullata dalle sentenze del novembre 2021 che fissavano la scadenza al 31 dicembre 2023. La legge 118/2022 aveva esteso il termine al 31 dicembre 2024, e successivamente il governo Meloni ha spostato ulteriormente la scadenza al 2025.
Tuttavia, il Consiglio di Stato ha stabilito che ogni proroga oltre il 2023 è in violazione della direttiva europea Bolkestein, che richiede gare pubbliche per l'assegnazione delle concessioni balneari. I giudici hanno ribadito l'obbligo delle amministrazioni locali di applicare la scadenza del 2023 e di avviare immediatamente nuove gare, sottolineando la scarsità delle spiagge.
Un'altra sentenza (n. 3943/2024) su un contenzioso simile tra un concessionario e il Comune di Moneglia, riguardante il riconoscimento di un indennizzo, è stata rinviata, poiché la questione è ora in attesa di giudizio presso la Corte di Giustizia europea.