Come era prevedibile, il fuori programma di questa mattina agli Stati generali della Natalità (in programma oggi e domani, 9 e 10 maggio) all’Auditorium della Conciliazione a Roma, con le contestazioni alla Ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, a cui non è stato permesso di fare il proprio intervento, sta suscitando aspre e velenose polemiche.
Come sempre a indicare la strada e ha delineare i contorni della questione, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha telefonato alla ministra per esprimerle la sua solidarietà parlando di basi della civiltà calpestate.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato personalmente la Ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, per manifestarle la propria solidarietà. Il Presidente ha parlato di basi della civiltà calpestate.
ha detto il Capo dello Stato condannando quanto accaduto questa mattina all'Auditorium della Conciliazione.
La ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, ha spiegato che la scelta di non fare più l’intervento e di lasciare l’Auditorium della Conciliazione è stato dettato dalla volontà di consentire alle persone che in quel momento si trovavano sul palco con lei di portare la propria testimonianza.
Ha dichiarato Roccella.
Amareggiato anche l’organizzatore della manifestazione, Gigi De Palo, presidente Fondazione per la Natalità che ha sottolineato come si sia trattato di poche persone che non devono far perdere di vista l’obiettivo della manifestazione, ovvero, di una riflessione sulla natalità che deve essere un tema che unisce ma non divide.
Oltre al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sono diversi gli esponenti del Governo che hanno espresso solidarietà alla ministra Eugenia Roccella per quanto accaduto agli Stati Generali della Natalità. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha definita ignobile la contestazione.
Ha scritto Meloni su X augurandosi poi che tutte le forze politiche abbiano il coraggio di esprimere solidarietà al ministro Roccella e di condannare, senza se e senza ma, i fatti di oggi. È ora di dire basta".
Condanna l’intolleranza, invece, il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, che sui social scrive:
Solidarietà è arrivata anche dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana, che ha auspicato la possibilità di dialogo
Condanna le contestazioni che limitano la libertà di espressione il presidente del Senato, Ignazio La Russa che nell'aula di Palazzo Madama alla cerimonia del Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo ha dichiarato che: