Il Como è tornato in Serie A oltre vent'anni dopo l'ultima volta. Una promozione meritata per la formazione lombarda, arrivata anche nel segno di Cesc Fabregas e Thierry Henry. Ma cosa c'entrano le due leggende dell'Arsenal con il Como?
Nella giornata di ieri 10 maggio 2024 il Como, grazie al pareggio interno con il Cosenza, è riuscito a raccogliere il punto decisivo per il salto di categoria. Un traguardo raggiunto a discapito del Venezia, che ha ceduto in casa dello Spezia e potrà continuare a sognare la Serie A soltanto attraverso i play-off.
La promozione del Como è frutto del grande lavoro portato Cesc Fabregas, che dal 2023 ricopre il ruolo di vice allenatore al fianco del tecnico gallese Osian Roberts. E Henry? L'ex attaccante francese ieri ha assistito alla gara direttamente dalle tribune del Sinigallia, non solo per l'antica amicizia che lo lega a Fabregas.
Henry infatti è socio del Como, di cui detiene l'1% delle quote dall'estate 2022. Fabregas invece è una sorta di vice allenatore "fittizio", visto che è l'autentica guida tecnica del club lagunare. Lo spagnolo però non ha ancora conseguito il patentino da allenatore e di conseguenza si è "accontentato" del ruolo di vice.
Fabregas ha guidato ad interim il Como alla fine del girone d'andata. Dopo la scadenza della deroga concessa dalla Lega, la panchina alla ventesima giornata è stata ufficialmente affidata a Roberts. La sinergia con il tecnico gallese è stata notevole e ha permesso ai lagunari di mettere in ghiaccio il secondo posto, decisivo per il ritorno in Serie A.
La risalita del Como però è iniziata nel 2019, quando il club è stato acquistato dalla società inglese Sent Entertainment Ltd. Ben presto però si è scoperto che il gruppo era legato all'azienda indonesiana Djarum, leader nell'industria del tabacco. La società oggi è in mano ai fratelli Robert e Micheal Hartono, figli dell'imprenditore Oei Wie Gwan che fondò la Djarum nel 1951.
Il Como dunque può vantare una delle proprietà più floride di tutta la Serie A, visto che secondo Forbes i due fratelli indonesiani sono rispettivamente il 61° e 65° uomo più ricco al mondo. Un bel biglietto da visita per i lombardi, che adesso vorranno restare il più a lungo possibile nella massima serie lasciata nell'ormai lontano 2003.