È un avvio shock quello subito dal Napoli nel match contro il Bologna che ha portato gli azzurri a toccare un altro record negativo: era da più di 14 anni, l’ultima volta ancora con i rossoblù, che la squadra di De Laurentiis non subiva 2 gol nei primi 15 minuti.
Un finale di stagione che per il Napoli è solo da archiviare, contro il Bologna un altro record negativo: dopo 10 anni gli azzurri hanno subito 2 reti all’avvio dimostrando ancora una volta totale confusione e nessuna progettualità.
Pronti via e nemmeno dopo 10 minuti di gioco la difesa azzurra si è sgretolata lasciando spazio alla manovra d’attacco dei giocatori di Thiago Motta capaci di sfruttare l’occasione e portarsi avanti al nono con Ndoye.
Il Napoli non è stato capace di dimostrare lucidità e di reagire per cercare il pareggio al Maradona, lasciando campo e iniziativa agli avversari che, non appena hanno potuto hanno trovato il raddoppio: sono bastati, infatti, altri 180 secondi ai rossoblù per pungere.
Prima è un cross pennellato di Odgaard ad essere letale: tiro che finisce precisamente sulla testa del compagno Ndoye, pronto a a pochi centimetri dalla porta per insaccare la palla sul secondo palo là dove Meret non può arrivare.
Da sviluppo di calcio d'angolo, poco dopo, il Bologna ha portato in area di rigore diversi giocatori per creare contrapposizione e non essere in inferiorità numerica: dalla battuta bravo Calafiori a pescare il tiro e a fare da sponda per il compagno Posh, pronto a spizzare per il tap-in in porta.
Un 1-2 che ha tramortito gli uomini di Calzona e che ha permesso ai rossoblù di dominare il resto della partita. Ne è di esempio l’occasione sprecata dal Napoli pochi minuti dopo: Politano su rigore sbaglia e non riesce ad accorciare un risultato che fino alla fine resta 2-0.
Sono bastati, ai rossoblù, meno di 15 minuti per mettere ko gli azzurri: un record negativo che riporta proprio ad un’altra sfida giocata tra Napoli e Bologna del 2010. Quasi 15 anni fa, infatti, al Dall’Ara la squadra partenopea subì ben 2 gol nei primi 12 minuti di gioco: a sbloccare il match Zalayeta, su assist di Busce, mentre il raddoppio fu di Adailton.
Un’altra occasione persa per il Napoli di poter dimostrare orgoglio e voglia di conquistare un posto in Europa, ora sempre più lontano. Proprio il Bologna, invece, dimostra la forte convinzione di voler arrivare a conquistare la qualificazione in Champions League.
A tre giornate dalla fine del campionato, con soli 9 punti a disposizione complessivamente, gli azzurri mancano il bottino: simbolo di una squadra che ha già appeso le scarpette al chiodo e che vorrebbe terminare già qui la stagione.
L’appuntamento contro la Fiorentina, però, sarà ancora più importante: con i viola ci sarà lo scontro diretto per decidere non soltanto chi potrà giocarsi fino alla fine la chance di conquistare la qualificazione in Europa League ma anche la possibilità di entrare dalla porta principale in Conference.
La squadra di Vincenzo Italiano, infatti, giocherà la finale contro l’Olympiakos il prossimo 29 maggio ad Atene, in Grecia: qualora dovesse vincere, avrà di diritto la possibilità di qualificarsi nella stessa competizione. Un vantaggio che, oltre all’onore di vincere la coppa, al momento resta fondamentale anche per una questione economica da parte del club.
Nessuna possibilità di scalare la qualificazione alla nona squadra in classifca, come chiarito dalla stessa UEFA alcune ore fa attraverso un comunicato sui propri canali ufficiali in cui specifica il regolamento per le qualificazioni alle coppe:
Un chiarimento che inevitabilmente dovrà spingere il Napoli a sfruttare lo scontro diretto con la Fiorentina, al Franchi, e vincere per ottenere un posto in Europa e non fallire del tutto una stagione che servirà a De Laurentiis e i suoi per ripartire da zero.