12 May, 2024 - 14:12

Congresso Anm, Conte cita la P2 per sparare a zero su riforma della Giustizia e governo: "È svolta autoritaria"

Congresso Anm, Conte cita la P2 per sparare a zero su riforma della Giustizia e governo: "È svolta autoritaria"

È un Giuseppe Conte da battaglia quello che prende la parola dal palco del 36° congresso dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) di Palermo. Di fronte ai magistrati, il leader del Movimento 5 Stelle attacca duramente la deriva autoritaria che sarebbe la naturale conseguenza delle riforme annunciate dal governo Meloni e la paragona la Piano di rinascita democratica concepito dalla Loggia P2 di Licio Gelli.

Congresso Anm, Conte contro il governo: "Compromesso di potere tra le forze di governo per stravolgere la Costituzione"

La platea è la migliore possibile, probabilmente, viste le critiche mai nascoste dell'Anm alla riforma della Giustizia. E forse anche questo permette a Conte di attaccare senza mezze misure quello che descrive come un disegno ben preciso e pericoloso, messo in piedi dal governo presieduto da Giorgia Meloni, di cui tale riforma fa parte, insieme alle a quelle sull'autonomia differenziata e sul premierato.

Un "pactum sceleris", come lo definisce lo stesso presidente dei Cinquestelle, che si realizza in virtù del "compromesso di potere" tutto interno alla maggioranza, le cui ricadute potrebbero essere disastrose per il Paese che, sostiene Conte, si trova ora a di fronte a un "bivio storico".

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"Fratelli d’Italia riscrive il sistema di governo nazionale [con il premierato. N.d.r.], la Lega il sistema di governo regionale [con l'autonomia. N.d.r.], Forza Italia si sta industriando insieme al ministro Nordio per rivedere il principio di autonomia e indipendenza della magistratura. Ove questi tre distinti progetti che si combinano in questo ‘pactum sceleris’, venissero attuati avremo un premier che assomma in se poteri rafforzati, una sorta di caudillo in versione italiana. Privo di reali contrappesi, risultando esautorata la figura del Capo dello stato, emarginato il parlamento e, in prospettiva, assoggettati i magistrati al condizionamento del potere politico".

Conte al Congresso Anm e il riferimento al Piano di rinascita democratica della P2 di Licio Gelli

Conte parla di "avventurismo irresponsabile" nel descrivere il risultato di simili manovre, con un tale rafforzamento del potere politico "mai sperimentato in nessun'altra parte del mondo".

Una pericolosità tale da spingere il leader pentastellato a un paragone 'pesante' e inequivocabile, chiamando in causa il famigerato Piano di rinascita democratica riferito alla P2 di Licio Gelli, loggia massonica eversiva scoperta all'inizio degli anni Ottanta, di cui facevano parte alcuni dei nomi più importanti e influenti della politica e della società italiane dell'epoca.

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"Il quadro complessivo di queste riforme ci collocheranno in un’area che potremmo classificare come delle post democrazie, con una impronta autoritaria. È evidente che la svolta autoritaria comporta un disegno riformatore che presenta delle assonanze con il progetto di Rinascita democratica della P2. Sono evidenti queste assonanze".

Casellati tira dritto: "Spero premierato sia approvato prima delle Elezioni europee 2024"

Nonostante le accus di "avventurismo" e di "spregiudicatezza" che Conte pronuncia da Palermo, il cammino delle riforme dell'esecutivo sembra procedere spedito.

Maria Elisabetta Alberti Casellati si augura, infatti, che il disegno di legge che porta il suo nome ottenga il suo primo 'Sì' in aula prima del 9 giugno, data delle Elezioni europee.

Ospite del caffè della Domenica di Maria Latella su Radio 24, la ministra per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa racconta i "cinque mesi e mezzo" di lavoro per riformare i quattro articoli della Costituzione (ora arrivati a sette).

La Casellati si dice convinta, inoltre, che la stabilità politica portata dalla riforma avrà anche un impatto economico fondamentale per le casse dello Stato.

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"Avrebbe un riscontro economico straordinario, abbiamo dati che lo dimostrano: negli ultimi dieci anni la mancanza di stabilità di governo ha portato un aggravio in termini di interessi sul debito pubblico di 265 miliardi di euro. Parliamo di una somma superiore all’intero ammontare delle intere risorse del Pnrr".

Un confronto tra le due posizioni - di Conte e della Casellati - sembra dunque dare ragione alla seconda quando, in chiusura dell'intervista, sostiene di vedere "quasi ridotte a zero" le possibilità di un accordo con le opposizioni sulla riforma.

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Piercarlo Fabi
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