Pulisic meglio di Kakà, l'americano è riuscito a raggiungere i numeri di chi ha vinto il pallone d'oro e ha scritto la storia del Milan: arrivato soltanto nella scorsa finestra di mercato estivo l'attaccante è già un leader rossonero.
13 luglio 2023, la data in cui Pulisic ha firmato per il Milan, 11 maggio 2024 quella in cui l'americano ha superato Kakà: alla sua prima stagione in rossonero l'americano ha già lasciato il segno e si dimostra sempre più leader.
Nella serata di ieri, la squadra di Pioli ha affrontato in casa il Cagliari: a San Siro sono fioccate reti per un risultato che è finito 5-1 a favore dei rossoneri che ha significato notte di festeggiamenti per il Lecce, aritmeticamente salvo anche in questa stagione.
Il Cagliari, invece, dovrà proseguire nella lotta per la salvezza: forte, al momento, di 3 punti rispetto alla zona retrocessione presidiata dall'Udinese, ma a solo 1 punto da Frosinone ed Empoli, in attesa di tutti i risultati della 36esima giornata.
A festeggiare è soprattutto Christian Pulisic: l'attaccante americano ha siglato una doppietta che lo ha portato a 15 gol stagionali, numeri che decretano la sua stagione migliore nelle sue diverse esperienze collezionate.
Con queste due reti, inoltre, ha toccato quota 12 gol complessivi in campionato eguagliando un certo Kakà: sono 10 le reti senza rigori, proprio come riuscì il brasiliano nella stagione 2005/06, numeri che lo incoronano definitivamente.
Se all'inizio il sentore che l'americano potesse fare bene c'era, ora la sua affidabilità è diventata realtà: così l'attaccante in più occasioni ha preso per mano la squadra e l'ha trascinata durante la stagione nei momenti clou.
Insieme alle 15 reti ben 9 assist a suggellare la voglia di aiutare i propri compagni e non cercare i gol fini a se stessi: nonostante la giovane età Pulisic si è dimostrato un colpo indiscutibile per il lavoro Furlani e Moncada.
Una rivoluzione che, in parte, è arrivata l'estate scorsa con l'addio di due grandi dirigenti rossoneri come Paolo Maldini e Ricky Massara: da lì la ricerca di nuovi innesti che potessero andare a rinforzare la rosa in vista della stagione impegnativa che doveva affrontare il Milan.
Da lì Furlani ha puntato sul lavoro di Moncada per avere una spalla capace di individuare i colpi giusti: oltre Pulisic, infatti, sono arrivati in ordine sparso tra i tanti Chukuwueze, Reijnders, Musah, Okafor e Loftus-Cheek.
Quest'ultimo, in particolare, è stato il jolly sui cui Pioli in più occasioni ha dovuto affidarsi. Capace di partire da centrocampo per emergere come un ottimo trequartista centrale l'inglese è cresciuto in modo esponenziale arrivando a 10 gol e 2 assist.
A dare grande prova del suo spessore le prestazioni importanti regalare durante il percorso in Europa League per quello che doveva essere un riscatto rossonero: dopo l'uscita dalla Champions League, come terzi nel girone, Pioli e i suoi si sono prefissati la volontà di puntare alla vittoria dell'Europa League.
Un percorso in cui i rossoneri sono arrivati fino ai quarti di finale uscendo poi per mano di un'altra squadra italiana, la Roma. Nelle diverse partite Loftus-Cheek ha dato ampi segni di qualità giganteggiando con il Rennes e lo Slavia Praga.
Numeri che, al di là di una stagione difficile dovuta alle tante assenze alla mancanza di trofei e di forti delusioni in Europa, hanno permesso al Milan di conquistare il secondo posto in classifica nel campionato italiano: posizione che ha regalato ai rossoneri la qualificazione certa in Champions per la prossima stagione, ma anche la partecipazione alla prossima edizione della Supercoppa italiana.