Si preannuncia un autunno caldissimo sul piano elettorale? Se il 2024 avrebbe dovuto chiudersi con le elezioni nella sola Regione Umbria, i recenti intrecci tra inchieste giudiziarie e candidature europee potrebbero aggiungere almeno altre due regioni alla lista di quelle che dovranno andare al voto in autunno.
Non solo l’Umbria, quindi, ma anche Liguria del governatore sospeso, Giovanni Toti e l’Emilia Romagna del candidato alle Europee, Stefano Bonaccini, potrebbero dover rinnovare il consiglio comunale prima della scadenza naturale che sarebbe stata nel 2025.
Al momento l’unica certezza è che ad ottobre i cittadini umbri saranno chiamati alle urne per il rinnovo del consiglio regionale per la scadenza naturale del mandato dell’attuale governatrice leghista, Donatella Tesei, candidata unica del centrodestra. All’Umbria potrebbero aggiungersi altre due regioni che avrebbero dovuto andare al voto nel 2025, ovvero la Liguria e l’Emilia Romagna.
Nel primo caso tutto dipenderà dalle dimissioni dell’attuale governatore (momentaneamente sospeso) Giovanni Toti, da martedì scorso – 7 maggio – agli arresti domiciliari nell’ambito della maxi-inchiesta per corruzione della Procura di Genova. Se dovesse dimettersi, o se dovesse passare in consiglio regionale una mozione di sfiducia nei suoi confronti, si andrebbe al voto in autunno, un anno prima rispetto alla scadenza naturale.
La Liguria, infatti, avrebbe dovuto andare al voto nel 2025 e Toti non avrebbe comunque potuto ricandidarsi perché questo è il suo secondo mandato. Anche se nessuno lo dice esplicitamente, nei principali partiti italiani è già partito il toto-nomi per individuare il suo successore.
Non avrebbe potuto ricandidarsi neanche l’attuale presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, anche lui come Toti al suo secondo mandato da governatore. Bonaccini è il candidato di punta del Partito Democratico nella circoscrizione nord-est alle Elezioni Europee dell’8 e 9 giugno e - a meno di disastri - è quasi certa la sua elezione al Parlamento Europeo.
In questo caso, si andrà alle urne anticipate anche in Emilia Romagna che altrimenti avrebbe dovuto attendere il 2015. Anche in questo caso i partiti stanno già pensando all’eventuale successore del governatore democratico. Il centrodestra scalda i motori per cercare di mettere al segno il colpaccio e vincere nella regione rossa per eccellenza. Nelle ultime elezioni il candidato era stato espresso dalla Lega, ma probabilmente questa volta Fratelli d’Italia farà valere il suo maggiore peso nella coalizione per imporre il proprio candidato. Nel centrosinistra, già si fa avanti l’ipotesi di primarie, anche tra i nomi che sono già circolati ci sono quello del sindaco di Ravenna Michele De Pascale o l’attuale assessore al lavoro Vincenzo Colla.
La tornata elettorale di ottobre chiuderà la prima tranche di elezioni regionali che nel 2024 ha portato al rinnovo del consiglio regionale della Sardegna, con l’elezione della candidata del campo largo di centrosinistra, Alessandra Todde e la riconferma in Abruzzo e Basilicata dei governatori uscenti di aria centrodestra, Marco Marsilio e Vito Bardi.
L’8 e il 9 giugno toccherà al Piemonte che vede schierati come avversari il governatore uscente Alberto Cirio per il centrodestra e Gianna Pentenero per il centrosinistra.