Davide Cimolai è uno dei corridori più esperti al via del Giro d'Italia 2024. Il corridore friulano, nel corso dello scorso inverno, ha cambiato casacca, passando dal Team Cofidis al Movistar Team, dove ha ottenuto dei buoni risultati nel corso delle prime gare di stagione. E' mancata la vittoria, ma i piazzamenti ottenuti nelle volate in Spagna e alla Tirreno-Adriatico, sono stati utili per far capire che Cimolai avrebbe potuto affrontare il Giro d'Italia in appoggio a Fernando Gaviria, anch'egli autore di buone gare nei primi impegni stagionali.
La Movistar non è ancora riuscita a contrastare la forza di squadre come la Lidl-Trek o la Soudal Quick Step in volata, ma si è già tolta la soddisfazione di aver vinto una tappa con il giovane Pelayo Sanchez, che si è imposto nella frazione di Rapolano Terme, molto temuta alla vigilia della grande partenza della corsa rosa in quanto presentava ben tre tratti di sterrato da dover affrontare. Nella seconda settimana, Cimolai e Gaviria sono chiamati a ben figurare nelle volate del Giro d'Italia 2024, con un occhio anche alla classifica generale per ciò che riguarda l'andamento di tutta la squadra, dato che Einer Rubio ha dimostrato di andare molto bene in salita. Noi di Tag24.it abbiamo parlato con Davide Cimolai per fare un punto dopo le prime nove tappe.
Come è stato questo avvio di Giro d'Italia?
"Questi primi nove giorni sono stati impegnativi, in particolare a Perugia abbiamo fatto una cronometro molto lunga e questa si è fatta sentire nelle gambe di tutti, soprattutto di chi vuole fare classifica, ma anche nelle nostre".
Pelayo Sanchez ha già vinto una tappa: ve lo aspettavate?
"Devo dire la verità: al nostro direttore sportivo Max Sciandri avevo detto a inizio Giro che se Pelayo si sarebbe salvato nelle tappe dure avrebbe vinto una frazione. Pensavo riuscisse a vincere a partire dalla seconda settimana in poi, quando ci sarebbe stata più stanchezza in gruppo, invece è riuscito a portare a casa già una tappa, oltretutto una di quelle più temute alla vigilia, quella dello sterrato. Insomma, la sua vittoria ha dato tanto morale a tutta la squadra, ci ha tolto la pressione di essere chiamati a vincere e questo ci permette di vivere con maggiore tranquillità le prossime tappe".
Il prossimo obiettivo sarà quello di mettersi in evidenza nelle volate?
"Personalmente, sono soddisfatto dell'avvio di stagione perchè ho sfiorato la vittoria in varie circostanze. A questo Giro d'Italia sono venuto principalmente con l'obiettivo di lanciare le volate al mio compagno di squadra Fernando Gaviria, solo che in tanti anni che vengo qui alla corsa rosa, mai come quest'anno ho visto una qualità così alta di velocisti al via. Sono davvero tanti e sono tutti molto forti, l'elenco può essere lunghissimo: Jonathan Milan, Olav Kooij, Tim Merlier, Fabio Jakobsen e tanti altri. Noi abbiamo provato a fare il nostro ma contro squadre più attrezzate è sempre molto difficile".
Curerete la classifica generale con Einer Rubio?
"Da un corridore come Rubio ci aspettiamo davvero molto in salita. Nel corso di questa prima settimana ha tenuto botta in classifica generale: purtroppo nella cronometro ha dovuto pagare dazio rispetto a tanti altri corridori che sono più specialisti di lui nelle prove contro il tempo, ma questo era in preventivo. Sapevamo che in quella tappa avrebbe sofferto un po'. In salita, invece, sta dimostrando di andare forte, anche il piazzamento conquistato a Prati di Tivo è senza dubbio molto incoraggiante. Lo aspettiamo sulle grandi salite per capire fin dove possa arrivare, ma noi siamo davvero fiduciosi che possa fare un grande Giro d'Italia".