15 May, 2024 - 13:43

Elezioni Europee 2024, quali saranno i duelli televisivi dei leader? Dopo Bruno Vespa, ecco la formula di Enrico Mentana e l'invito di La7

Elezioni Europee 2024, quali saranno i duelli televisivi dei leader? Dopo Bruno Vespa, ecco la formula di Enrico Mentana e l'invito di La7

Il primo colpo l’ha battuto Bruno Vespa organizzando un faccia a faccia il 23 maggio tra la premier Giorgia Meloni e la leader del Pd, il maggior partito di opposizione, Elly Schlein. Appuntamento, Agcom permettendo, nel suo salotto di Porta a Porta, sulle frequenze di RaiUno. Sta di fatto che, dopo le polemiche dei politici che non sono stati invitati alla trasmissione, ieri, un canale concorrente della Rai, La7, ha tentato il contropiede. Il direttore del telegiornale, Enrico Mentana, ha lanciato quest’invito:

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D’intesa con i vertici di La7, ufficializzo la proposta di due confronti televisivi tra i leader delle liste in lizza per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno. I confronti avranno luogo mercoledì 5 e giovedì 6 giugno alle 21:20: prendendo l’ultimo sondaggio Swg divulgabile, quello del 23 maggio, riserveremo la serata del 6 giugno ai rappresentanti delle liste maggiori. Questa la proposta, attendiamo le risposte

E le risposte dei politici sono cominciate ad arrivare già ieri sera.

Elezioni Europee 2024, quali saranno i duelli televisivi dei leader? Dopo Bruno Vespa, ecco la formula di Enrico Mentana e l'invito di La7

Dopo le polemiche dei giorni scorsi, il primo a dire sì a Mentana e a La7 è stato il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte, uno dei più indispettiti dal fatto di non essere stato invitato al confronto diretto di Bruno Vespa.

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Quella di Mentana è una modalità che rispetta il principio di parità tra le forze politiche e non regala indebiti vantaggi.

L’ok è arrivato anche dalla Lega:

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Salvini è disponibile a fare confronti ovunque e con chiunque, con serietà e regole chiare.

La risposta piccata di Forza Italia, Tajani: "Io rappresento il Ppe..."

In ogni caso, questa mattina, a proposito di confronti televisivi, Antonio Tajani, il leader di Forza Italia, l’ha messa in un modo che a qualcuno potrebbe aver fatto venire in mente il sempreverde "lei non sa chi sono io", soprattutto quando gli è stato chiesto se fosse disponibile a un confronto con Azione di Carlo Calenda:

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"Io rappresento il Ppe, il primo partito in Europa. E visto che queste sono elezioni europee, il confronto dovrebbe essere tra Popolari e Socialisti: non posso accettare di confrontarmi con un partito di serie b. Devo anche difendere il popolarismo europeo, quello del partito più forte".

Il segretario di Forza Italia, poi, ha continuato lanciando la sua proposta:

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"Si può fare un confronto ma in maniera diversa: con un format alternativo, quello in cui i leader di tutti i partiti dicono quello che pensano e rispondono alle domande, come negli Stati Uniti".

Forza Italia, quindi, boccia la formula del duello a due anche se in passato quelli con Silvio Berlusconi contro Achille Occhetto o contro Romano Prodi sono passati davvero alla storia della comunicazione politica:

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"Questa formula sarebbe giusta se si trattasse di elezioni nazionali, con ancora solo due coalizioni a confronto con i rispettivi leader. Ma adesso io con chi lo farei il confronto? Chi lo deciderebbe?".

Tajani, quindi, è tornato a sottolineare anche l’inadeguatezza di un confronto a due tra lui e Carlo Calenda:

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"Le elezioni sono Europee. Quindi, proporzionali, non maggioritarie. E in Europa la prima forza politica è il Ppe: non posso confrontarmi con Renew che in Italia esprimerà un solo parlamentare europeo...". 

Cosa rischia la Rai se Vespa va avanti con il confronto Meloni-Schlein

Ma cosa rischia la Rai se Vespa andrà dritto per la sua strada con il duello a due Meloni-Schlein?

L’Agcom, che è stata sollecitata sul caso dalla presidente della commissione di Vigilanza Barbara Floridia (M5S), in realtà, non può porre veti preventivi, ma solo comminare delle sanzioni su segnalazione delle parti lese. L’Agenzia per le comunicazioni, quindi, probabilmente, sarà chiamata a valutare se l’aver organizzato, o aver tentato di organizzare, da parte di Vespa, altri confronti, sia stato per la par condicio un rimedio sufficiente. Per come si stanno mettendo le cose, quindi, con gli altri leader che rifiutano confronti a parte sulla Rai dopo quello Meloni-Schlein, il rischio-sanzione per viale Mazzini è concreto.

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Giovanni Santaniello
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