01 Jun, 2024 - 17:08

Inter, Muraro: "Lautaro non è solo il capitano, ma un simbolo. Oaktree? L'importante è mantenere Marotta e Ausilio"

Inter, Muraro: "Lautaro non è solo il capitano, ma un simbolo. Oaktree? L'importante è mantenere Marotta e Ausilio"

La vittoria dello scudetto, il cambio di proprietà, il passaggio ad Oaktree e il timore sul futuro. Poi i proclami della nuova proprietà, la garanzia sulla continuità sportiva, ma al tempo stesso i dubbi sulla permanenza di Lautaro Martinez e la distanza dal punto di vista contrattuale. Dopo aver vissuto qualche giornata col fiato sospeso, ora i tifosi nerazzurri possono festeggiare un accordo che è già stato trovato. Per commentare il futuro dell'Inter e il rinnovo di Lautaro Martinez, Carlo Muraro, ex calciatore che in nerazzurro ha vissuto gran parte della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Inter, Muraro a Tag24

Sono state settimane intense quelle vissute in casa Inter, ma adesso i tifosi nerazzurri possono tirare un sospiro di sollievo. Nessuna rivoluzione, nessuno stravolgimento, il club intende proseguire sulla via già intrapresa, nonostante l'ingresso di Oaktree, per continuare a crescere e soprattutto a vincere. Per farlo, l'Inter non può permettersi di rinunciare al suo capitano, Lautaro Martinez, ed è per questo che nel giro di qualche giorno, la dirigenza è riuscita a trovare l'accordo con il Toro. Restano da limare solo alcuni dettagli e poi sarà tutto chiuso: il rinnovo è a un passo e il contratto prevede 9 milioni di euro (più bonus) all'anno, fino al 2029. Per commentare il futuro dell'Inter e il rinnovo di Lautaro Martinez, Carlo Muraro, ex calciatore che in nerazzurro ha vissuto sin dalle giovanili e fino alla prima squadra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Negli ultimi giorni si è parlato tanto del rinnovo di Lautaro Martinez, ma il Toro ha trovato l'accordo con il club. Un prolungamento che lei si aspettava, o ha temuto il peggio?

"Sinceramente ero sorpreso quando leggevo che il rinnovo di contratto sarebbe potuto andare alla lunga. Per fortuna invece hanno trovato l'accordo e questa è la cosa migliore per i tifosi nerazzurri. Lautaro non è solo il capitano, ma anche un simbolo, uno di quelli che lotta sempre in campo fino all'ultimo secondo per tutta la squadra. Sarei stato molto dispiaciuto se avesse deciso di andare via per motivi economici".

Considerato uno dei calciatori più forti d'Europa, è giusto che il suo ingaggio diventi così importante?

"E' giusto, ma al tempo stesso credo che quando si sta bene in un club, in una città, in una squadra, anche i calciatori dovrebbero pensare di accontentarsi. Se lui è felice di stare all'Inter deve anche andare incontro alle esigenze della società. Questo è il mio pensiero personale e credo che così è stato. È normale che ci sono dei momenti in cui la popolarità va sfruttata, anche perché dipende da quello che hai mostrato in campo. Però non bisogna mai andare oltre e non si può correre dietro a chi guadagna molto più di te. Bisogna anche guardare il momento e comprendere le eventuali difficoltà di un club".

A proposito di società, c'è stato il passaggio di proprietà. Questa cosa la preoccupa?

"Non mi preoccupa dal momento in cui si è già deciso di andare avanti con la stessa struttura dal punto di vista sportivo. Se rimangono gli stessi dirigenti, che hanno operato benissimo finora, senza spendere troppi soldi, sono tranquillo. Credo che ne vada anche dell'interesse di Oaktree. L'Inter è già perfettamente organizzata, sa chi deve acquistare ed è giusto proseguire su questa strada. L'importante è che ci sia continuità dal punto di vista sportivo e che non si mettano in discussione Marotta ed Ausilio, che hanno lavorato perfettamente".

Considerando com'è andata la stagione e la vittoria dello scudetto in maniera così agevole, pensa che l'Inter, già dal prossimo anno, debba ambire anche alla Champions?

"Per mia mentalità e per quello che ho imparato nel corso della mia carriera, credo che il primo obiettivo sia sempre quello di rivivere il campionato. Ripetersi non è mai semplice. Poi è normale che si dovrà puntare anche a giocare per provare a vincere la Champions, ma questo dipenderà da molti fattori che devono incastrarsi a tuo favore. L'importante sarebbe poter arrivare ai grandi impegni con tutta la rosa a disposizione e senza infortunati o squalificati. Purtroppo questo non sempre capita ed effettivamente anche contro l'Atletico Madrid i nerazzurri sono stati sfortunati. Non avere i calciatori al cento per cento può essere determinante, soprattutto nei due match di andata e ritorno".

Qual è il suo pensiero su Inzaghi? Con la vittoria dello scudetto è giusto annoverarlo tra i migliori in Italia?

"In Italia purtroppo vieni considerato al top soltanto quando vinci. Tutto dipende sempre dai risultati, ma io devo ammettere di essermi divertito a guardare le partite dell'Inter anche quando non è riuscita a vincere lo scudetto. Sono felice che lui sia stato confermato e spero che possa rimanere per tanti anni. Se la società lo dovesse aiutare, come fatto finora, credo che potremo continuare a divertirci".

Il Napoli dovrebbe ufficializzare Conte, la Juventus Thiago Motta, mentre il Milan ha puntato su Fonseca. Ha la sensazione che il gap con l'Inter si stia riducendo?

"Se l'Inter resta questa e continua ad avere prestazioni come quelle che abbiamo visto in questa stagione, credo che almeno per ora resterà imprendibile. In ogni caso è normale che il gap si accorcerà. Sia Fonseca che Conte, che è uno che gioca solo per vincere, porteranno ricchezza al campionato italiano. La cosa importante è che è quella del prossimo anno possa essere una serie A ancor più competitiva". 

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Elisa Di Iorio
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