Oltre otto milioni di elettori belgi, inclusi circa 800.000 giovani, hanno partecipato alle elezioni federali, regionali ed europee del 2024. Le votazioni si sono concluse con alcune difficoltà tecniche in alcuni seggi di Bruxelles, ma i risultati ufficiali sono arrivati in serata. Dopo la Francia, anche in Belgio c’è stato un forte punto di svolta che ha portato alle dimissioni del primo ministro Alexander De Croo. Ecco chi ha vinto quest’ultima tornata elettorale, che per gli elettori belgi è stata molto intensa (non si votavano solo le europee, come abbiamo scritto qui), ricordando che il Belgio è suddiviso in parte fiamminga, parte vallona e una piccola parte germanofona, senza ovviamente dimenticare la regione di Bruxelles.
Nelle Fiandre, la destra rappresentata da N-VA di Bart De Wever ha mantenuto la sua posizione come primo partito con un risultato stabile intorno al 24%. Il partito di estrema destra del Vlaams Belang, nonostante una crescita significativa di oltre 4 punti percentuali, si è fermato al 22%, non riuscendo a concretizzare la prevista "ondata bruna". I socialdemocratici di Vooruit hanno superato il CD&V (Cristiano-democratici e fiamminghi) ottenendo il 13,4%, mentre l'Open VLD (liberali e democratici fiamminghi aperti) ha subito una drastica riduzione, scendendo al di sotto dell'8%. Il PVDA (Partito del Lavoro) ha mostrato una leggera crescita, mentre Groen (Verdi) ha registrato una perdita moderata.
Il primo ministro Alexander De Croo, emotivamente scosso, ha annunciato le sue dimissioni a seguito della pesante sconfitta del suo partito (Open VLD).
A Bruxelles, il MR (liberali del centrodestra) ha mostrato una forte crescita, diventando il primo partito con oltre il 25%. Il Partito Socialista (PS) e il Partito del Lavoro del Belgio (PTB) sono in competizione per il secondo posto, con il PS al 22% e il PTB al 21%. Ecolo ha subito un calo significativo dal 19% al 9,9%, mentre Les Engagés hanno registrato un lieve incremento (10,7%, +3,1%). Défi (Democratici Federalisti Indipendenti) ha continuato la sua discesa scendendo all'8,1%. Groen è diventato il primo partito fiammingo nella capitale con quasi un quarto dei voti del gruppo linguistico fiammingo.
In Vallonia, i risultati definitivi hanno premiato il MR come primo partito (28,2%, +7,7%), seguito da PS (22%, -4,1%) e Les Engagés (20%, +9,3%). Grande calo per il Partito del Lavoro (11,6%, -2,2%) e soprattutto per Ecolo (6,9%, -8%), che hanno subito una débacle in quasi tutto il Paese.
Gli elettori della comunità germanofona hanno confermato il sostegno ai partiti della coalizione uscente: ProDG (cristiano-democratici), PFF-MR e SP (socialisti), consolidando la loro posizione nel governo regionale.
Nella tabella seguente, le percentuali di consenso nei confronti dei partiti, il gruppo europeo di appartenenza, i seggi assegnati.
PARTITO | GRUPPO EUROPEO | CONSENSO | SEGGI |
Vlaams Belang | I&D | 13,9% | 3 |
MR | Renew Europe | 13,6% | 3 |
N-VA | Ecr | 13,4% | 3 |
CD&V | PPE | 8% | 2 |
PS | S&D | 8% | 2 |
Vooruit | S&D | 7,6% | 2 |
Groen | Verdi | 6% | 1 |
PTB | Sinistra | 6% | 1 |
Les Engagés | NI | 5,6% | 1 |
Open VLD | Renew Europe | 5,5% | 1 |
PVDA | Sinistra | 4,9% | 1 |
Ecolo | Verdi | 3,9% | 1 |
CSP | PPE | 0,2% | 1 |
Numerose sono state le reazioni politiche al risultato elettorale belga da parte dei rappresentanti dei principali partiti politici.
Il MR ha accolto favorevolmente i risultati preliminari, con Mathieu Michel che ha evidenziato la possibilità di diventare il primo partito a Bruxelles.
Maxime Prévot, presidente di Les Engagés, ha espresso soddisfazione per il risultato, sottolineando l'importanza di un approccio politico rinnovato e la volontà di assumere responsabilità governative. Prévot ha quindi evidenziato come il partito sia riuscito a convincere gli elettori con un messaggio di cambiamento e freschezza.
Raoul Hedebouw del PTB ha celebrato il successo del partito, evidenziando il miglior risultato nella storia del PTB, con un significativo incremento nelle Fiandre e a Bruxelles. Hedebouw ha infine dichiarato che il PTB è diventato una forza politica imprescindibile, capace di influenzare le decisioni a livello nazionale.
Jean-Marc Nollet di Ecolo ha riconosciuto la sconfitta, attribuendola a una offensiva conservatrice e alla caricatura del programma verde sui social media. Nollet ha annunciato che il partito analizzerà i risultati e adotterà misure correttive per migliorare la propria posizione in futuro.
François De Smet di Défi ha manifestato delusione, ma ha ribadito la determinazione del partito a continuare a esistere nonostante l'avanzata degli estremismi. De Smet ha sottolineato l'importanza di mantenere una posizione moderata e di continuare a lavorare per il bene del paese.
Paul Magnette del PS ha parlato di mantenimento del partito a Bruxelles, ma ha riconosciuto una "erosione" in Vallonia, attribuendo il cambiamento a uno spostamento verso destra e alla crescita preoccupante dell'estrema destra. Magnette ha annunciato una riunione del partito per analizzare i risultati e decidere le future strategie politiche.